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Eolico a Pietrabbondante, il Tar dice no

La soddisfazione del segretario della Uilbac, Emilio Izzo

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PIETRABBONDANTE - Riceviamo e pubblichiamo dal segretario regionale della UILBAC Molise, Emilio Izzo. “Il TAR Molise ha finalmente deciso che l’eolico a ridosso delle aree archeologiche di Pietrabbondante non si farà! Il giudice ha stabilito che la Regione Molise, attraverso il commissario ad acta, aveva rilasciato un’autorizzazione priva del parere delle Soprintendenze competenti, da ottenere in sede di conferenza di servizi. Alla luce dell’importante pronunciamento, la società I.S. Renewable s.r.l. esce seccamente sconfitta da questa partita. Purtroppo, però, restano in piedi due situazioni derivanti da un’autorizzazione rivelatasi illegittima ed in particolare una relativa al violento disboscamento eseguito da alcuni operai della società in questione immediatamente bloccato dagli agenti del Corpo Forestale dello Stato e l’altra attinente al successivo dissequestro da parte dei giudici del tribunale di Isernia. Chi pagherà i danni riportati dal patrimonio paesaggistico in quel luogo? Chi, di fronte alla sentenza del TAR, farà notare al tribunale isernino che non era forse il caso di annullare il provvedimento della Forestale? Intanto, per il momento, registriamo un’ennesima vittoria contro l’eolico selvaggio e contro quei legali che minacciavano richieste di risarcimento. Ma sempre in queste ore, il TAR ci fa sapere che per analoghi motivi, anche la seconda società, la Ixhelios s.r.l., che aveva fatto richiesta di devastazione del crinale de La Castagna nel comune di Vinchiaturo, ha visto il rigetto del ricorso volto ad ottenere la sospensiva del provvedimento di stop ai lavori emanato dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Molise (come si ricorderà, l’altra società interessata ai lavori su La Castagna, la Essebiesse Power s.r.l., ugualmente bloccata dal provvedimento ministeriale, è ricorrente presso il Consiglio di Stato che si riunirà il 29 marzo p.v.). Ma le decisioni del TAR non finiscono qui. Per quanto favorevoli alle fonti alternative rinnovabili, siamo assolutamente contrari alle forme selvagge in generale, fotovoltaico incluso. Infatti, riferendoci per una volta a quest’ultimo settore, l’impianto della D Solar 1, previsto nel comune di Montenero di Bisaccia della bellezza di 1959,6 Kwp, da realizzarsi in zona di interesse paesaggistico, è stato stoppato dalla decisione del TAR perché anche in questo caso l’autorizzazione è stata rilasciata in assenza di parere ad hoc degli uffici dei beni culturali da recepire in conferenza di servizi. Se proprio dobbiamo essere attratti da forze magnetica preferiamo quelle positive, la nostra bussola punta al TAR! E non finisce qui… Le procure a lavoro potrebbero essere decisive nei prossimi giorni…".
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