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Appello di Anna Di Lollo:"Coordiniamo le forze del paese, uniamoci, incontriamoci"

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Ho letto, leggo e leggerò ancora di diatribe sterili, che non porteranno a nulla. Non è spegnendo la speranza, abbandonandosi alla disperazione, al pessimismo, alla sfiducia totale, che si otterranno miglioramenti. Non è tempo di dividersi, parteggiare per l'una o per l'altra fazione. Non è tempo di piegare la testa, sedersi e piangere. E' tempo di alzarla, rimboccarsi le maniche per un obiettivo che non è più minuto come il singolo, ma che dovrebbe portare il baluardo dell'umanità. Non ci si faccia abbattere dall'arroganza del politico di turno, nessuno è migliore o peggiore degli altri e non si faccia neppure il gioco politico di moda di diffondere paura e malanimo

. Quello che abbiamo intorno lo abbiamo malamente scelto e così, parimenti, dovremmo avere la bontà di cambiarlo.Non si spingano i giovani a non studiare, perché tanto non c'è lavoro. Non ci si abbrutisca. Quello che custodiamo intimamente è tutto ciò che possediamo per davvero. Chi siamo non potrà svilirlo mai nessuno. Bisognerebbe capire l'importanza della coalizione.

Si rispolveri la parola "solidarietà". Ognuno passi al'azione, perché c'è tanto da fare, tanto da sistemare, tanto da ricostruire. Soprattutto nelle piccole comunità, si facciano degli incontri pubblici fra popolazione e classi dirigenti, si abbattano i muri della politica, delle bandiere, delle idee diverse. Siano proprio queste ultime a far germogliare nuovo seme. Si scelgano persone capaci, ci si metta al lavoro per la comunità, perché la povertà di alcuni di oggi, domani sarà quella di tutti. Abbiamo una risorsa grande a disposizione: il nostro tempo. Tutti i disoccupati uniscano le loro forze e inizino da zero per il bene dei piccoli centri, altrimenti condannati a morte.

Ci si raggruppi e si fortifichino gli intenti per dare nuova linfa al tutto. Che questo sia un piccolo invito alla coordinazione delle forze, nel mio paese e non solo. Ci siamo tutti barricati dietro i problemi personali, senza capire che sono ormai quelli comuni a tutti gli italiani. Scendiamo in campo, incontriamoci, iniziamo a fare qualcosa di pratico, io sono pronta. E voi?

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