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Una #magliettarossa per #fermarelemorragia di umanità Sabato 7 luglio. Associazione Tedeschi aderisce alla manifestazione

La decisione, scellerata, di chiudere i porti sta costringendo migliaia di persone a rimanere in balìa del mare e della sua pericolosità.

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 “Una maglietta rossa per fermare l’emorragia di umanità”. Sabato 7 luglio 2018 manifestiamo insieme per i diritti dei bambini del mondo.

 

I volontari del Circolo AUSER Associazione Padre Giuseppe Tedeschi di Campobasso aderiscono convintamente al vostro appello per testimoniare, il prossimo 7 luglio, un’attenzione nei confronti dei bambini che rischiano di morire nei loro viaggi della speranza verso una terra senza guerre e in cui sia possibile crescere, studiare, vivere e lavorare in un clima di rispetto reciproco e di armonia.

“Indossiamo una maglietta rossa” dice il vostro appello, dello stesso colore con cui erano vestiti i bambini che hanno perso la vita durante i viaggi della speranza, o rossi come i salvagenti utilizzati per salvare migliaia di uomini, donne e bambini dalla morte per annegamento.

La decisione, scellerata, di chiudere i porti sta costringendo migliaia di persone a rimanere in balìa del mare e della sua pericolosità.

In occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato, abbiamo ascoltato le testimonianze di due missionari molisani che operano da tempo immemore in Camerun e in Bangladesh, Don Antonio Mascia e Padre Antonio Germano. Li abbiamo visti confrontarsi con profughi e rifugiati accolti a Campobasso e provenienti dall’Africa, dall’Asia e anche dal Camerun e dal Bangladesh, ed è stato emozionante il canto intonato in bengalese dai profughi e rifugiati, in ricordo dei Martiri della Lingua sterminati negli anni 50 e commemorati ogni anno il 21 febbraio. 

Anche per queste ragioni sabato 7 luglio ci fermeremo insieme a voi e indosseremo una maglietta rossa, ci metteremo nei “panni degli altri”, di quei bambini, di quelle donne e di quegli uomini, che annegano ogni giorno nel Mediterraneo in un clima di indifferenza, insensibilità, inciviltà e regressione culturale, colpevoli solo di volersi mettere in salvo da guerre, persecuzioni, violenze, miserie e malattie.

 

Una maglietta rossa per fermare l'emorragia di umanità Una #magliettarossa per #fermarelemorragia di umanità Sabato 7 luglio indossiamo una maglietta rossa per un’accoglienza capace di coniugare sicurezza e solidarietà Rosso è il colore che ci invita a sostare. Ma c’è un altro rosso, oggi, che ancor più perentoriamente ci chiede di fermarci, di riflettere, e poi d’impegnarci e darci da fare. È quello dei vestiti e delle magliette dei bambini che muoiono in mare e che a volte il mare riversa sulle spiagge del Mediterraneo. Di rosso era vestito il piccolo Alan, tre anni, la cui foto nel settembre 2015 suscitò la commozione e l’indignazione di mezzo mondo. Di rosso erano vestiti i tre bambini annegati l’altro giorno davanti alle coste libiche. Di rosso ne verranno vestiti altri dalle madri, nella speranza che, in caso di naufragio, quel colore richiami l’attenzione dei soccorritori. Muoiono, questi bambini, mentre l’Europa gioca allo scaricabarile con il problema dell’immigrazione – cioè con la vita di migliaia di persone – e per non affrontarlo in modo politicamente degno arriva a colpevolizzare chi presta soccorsi o chi auspica un’accoglienza capace di coniugare sicurezza e solidarietà. Bisogna contrastare questa emorragia di umanità, questo cinismo dilagante alimentato dagli imprenditori della paura. L’Europa moderna non è questa. L’Europa moderna è libertà, uguaglianza, fraternità. Fermiamoci allora un giorno, sabato 7 luglio, e indossiamo tutti una maglietta, un indumento rosso, come quei bambini. Perché mettersi nei panni degli altri – cominciando da quelli dei bambini, che sono patrimonio dell’umanità – è il primo passo per costruire un mondo più giusto, dove riconoscersi diversi come persone e uguali come cittadini. d. Luigi Ciotti, presidente nazionale Libera e Gruppo Abele Francesco Viviano, giornalista Francesca Chiavacci, presidente nazionale Arci Stefano Ciafani, presidente nazionale Legambiente Carla Nespolo, presidente nazionale ANPI per adesioni organizzazione@libera.it

 

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