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OGM, Tedeschi presenta una proposta di legge regionale che ne vieta l’uso nelle mense e favorisce i prodotti a km 0

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Salvaguardia della salute, tutela dell’ambiente e valorizzazione dei prodotti locali. Sono i tre obiettivi della proposta di legge presentata dal consigliere regionale Antonio Tedeschi, in qualità di primo firmatario, che vede cofirmatarie le colleghe Filomena Calenda, Paola Matteo e Aida Romagnuolo e concernente il “divieto dell’uso di OGM nelle mense scolastiche e negli ospedali pubblici e privati convenzionati”.  La proposta di legge, presentata ieri in Consiglio regionale e consegnata nelle mani del presidente Micone, punta a modificare gli articoli 2 e 3 della Legge Regionale n. 7 del 12 marzo 2008 “Organismi Geneticamente Modificati – disciplina transitoria” che già vieta la coltivazione degli OGM nel territorio regionale. Le prescrizioni contenute nella PDL mirano a rimarcare l’importanza di una corretta alimentazione nei soggetti in età evolutiva e, più in generale, in quelli appartenenti alle fasce a rischio, favorendo l’utilizzo dei prodotti della filiera corta, il tutto al fine di promuovere una alimentazione sana, improntata ai principi della stagionalità e della genuinità, oltre a dare sostegno alle produzioni agricole locali. Il dispositivo prevede, infatti, che i prodotti contenenti Organismi Geneticamente Modificati non potranno essere somministrati nelle attività di ristorazione collettiva riguardanti le mense scolastiche e prescolastiche, nonché gli ospedali pubblici e privati convenzionati. Rappresenterà, inoltre, titolo preferenziale nella individuazione dei fornitori, l’utilizzo dei prodotti provenienti dalla filiera corta in misura superiore al 50%.

“Con questa proposta di legge” spiega Tedeschi “ho inteso accendere i riflettori sull’importanza di una corretta alimentazione, soprattutto con riferimento ai bambini, ai ragazzi e alle persone maggiormente a rischio. Mangiare sano è fondamentale, come lo è l’educazione ad una corretta alimentazione. Altro importante obiettivo della proposta di legge” continua “ è quello di incrementare e valorizzare le produzioni agricole e gli allevamenti locali. Prediligere le attività di ristorazione collettiva che utilizzeranno, nelle loro proposte alimentari, oltre il 50% di prodotti provenienti dalla filiera corta, è senza dubbio un modo per favorire ed incrementare la  produzione e la consumazione dei nostri cibi”.

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