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Famiglia povera non paga la mensa scolastica: tonno e cracker alla bambina

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Il caso di Lodi pare non abbia insegnato niente a nessuno.  Questa volta il fattaccio è successo a Minerbe (Verona) dove ad una bambina  delle scuole elementari sono stati serviti una scatoletta di tonno e un pacchetto di cracker a mensa, a differenza dei suoi compagni, perché i genitori, di origine straniera, non sono in regola con il pagamento dei buoni pasto. Un episodio che trasuda disumanità colpendo ancora una volta i più indifesi: i bambini.

Quanto è successo è stato raccontato dal quotidiano L’Arena e poi è stato oggetto di denuncia da parte della segreteria provinciale del Partito Democratico, che parla di “scelta discriminatoria” da parte dell’amministrazione comunale a guida leghista.

Come dicevamo non è la prima volta che si assiste a fatti del genere. Tutti ricordano il caso di Lodi dove l’accesso alla mensa e allo scuolabus era stato ristretto per figli dei cittadini extracomunitari che non avevano presentato la documentazione corretta sulle proprietà nei Paesi di origine. Un provvedimento, quello del sindaco leghista Sara Casanova, che aveva colpito 200 famiglie che, non avendo presentato i documenti in Comune, erano state obbligate a pagare il ticket da 5 euro al giorno per la mensa scolastica. Ne era venuta fuori una polemica infinita. Poi risolta con una grande mobilitazione e raccolta fondi. In quel caso il primo cittadino era stato prima difeso dal leader del Carroccio che poi aveva voluto aggiustare il tiro facendo marcia indietro.

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