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Convegno a Castelpetroso, la testimonianza di Chiara e Matteo per la lotta contro la tossicodipendenza

Storie di chi ce l'ha fatta per incoraggiare tutti a uscire dal tunnel

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Oggi 15 Aprile si è tenuto un interessante convegno presso il Laboratorio Artistico di Castel Petroso.Il convegno organizzato dall'amministrazione comunale in collaborazione con la Coop Sociale Il Geco, aveva come oggetto tematiche legate alla dipendenza, portando alla luce esperienze dirette. Interessante la testimonianza di una giovane coppia agnonese Chiara Albanese e il suo compagno Matteo Maggio. Chiara ha vissuto una esperienza forte e sotto molti aspetti devastante, legata alla dipendenza da droghe del fratello Giuseppe, deceduto per overdose. Il suo compagno Matteo ex tossicodipendente,dopo anni di lavoro su se stesso e' riuscito ad uscire dal buco nero della droga. Ha ripreso gli studi, lavora e con Chiara oggi sono una coppia felice, perchè la vita non a caso li ha fatti incontrare, sono i  genitori di un magnifico bambino. Il loro impegno quotidiano  e' quello di aiutare i giovani a prevenire problematiche legate alle dipendenze.Chiara e' anche autrice di un bel libro,La storia di mio fratello morto per un strada sbagliata... scritto per elaborare il dolore dopo la morte del fratello e insieme a Matteo sono diventati una bandiera che grida al mondo NO ALLA DROGA  e tutte le sedi sono opportune per portare la loro testimonianza-prova che dal tunnel si può uscire.In un post fb Chiara scrive: "Volere é potere. La vita mi ha tolto, mi ha però donato un amore grande che a sua volta mi ha reso madre. 
La droga fa sempre schifo"

Guarda la QUI la testimonianza di Matteo

  A commento della giornata odierna le sue profonde riflessioni

"Oggi è stata una giornata emozionante. Con semplicità, come faccio da 10 anni ormai nelle scuole, nelle piazze, negli incontri dove gentilmente vengo invitata, ho raccontato, dopo uno stop di un paio di anni, di nuovo la mia GRANDE testimonianza. Eh si, la vita mi ha messo spesso a dura prova, ma con orgoglio mi sono sempre rialzata con il sorriso e tanta voglia di trasmettere il mio dolore agli altri. Il dolore se condiviso, se raccontato bene, fidatevi aiuta, resta impresso, viene rielaborato. Questo è il vero significato della mia testimonianza, RESTARE POI. Nel cuore, nella testa e nell'anima di chi mi ascolta. E con orgoglio porterò sempre mio fratello con me. Sempre. Oggi poi ho incontrato di nuovo dopo anni, il suo medico del Sert di Isernia che spesso ci troviamo nelle scuole, la sua psicologa, un'altra dottoressa del Sert di Isernia che mi ha detto: non dimenticherò mai la dolcezza di Giuseppe. Ho poi incontrato una sua vecchia amica di scuola elementare, adesso professoressa di una delle classi presenti e tanti altri. Grazie davvero all'assistente sociale Liliana che mi ha accolta, che mi ha fatto una delle presentazioni più belle anche senza conoscermi, grazie a Valentina Notte per tutto, ma per aver giocato anche con mio figlio, grazie agli applausi da parte di chi teneva la conferenza, quindi dottori e psicologi. Grazie a tutti per i complimenti sull'Africa, per le belle parole spese per me. Mi rende orgogliosa per tutto il sacrificio e l'amore che io e la mia famiglia abbiamo messo nel tenere sempre vivo il ricordo di GIUSEPPE".

 

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