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Toma sulla sanità: la Regione parla con chi decide non con gli esecutori testamentari

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In due parti si è divisa la conferenza stampa svoltasi questa mattina nella sede della Giunta Regionale. Unico protagonista il presidente della Regione Donato Toma, che ha parlato del punto nascite all'ospedale di Termoli e della bocciatura del decreto commissariale riguardante i bilanci della sanità molisana. 

Sul punto nascita Toma non si esprime né contro né a favore. Ma eleva a rango politico la discussione non discutendo con i commissari Giustini e Grossi, ritenuti solo gli esecutori della volontà del governo centrale, ma con chi ha potere decisionale ossia il ministero della salute e il mef. E' di ieri una lettera scritta ai ministri Giulia Grillo e Giovanni Tria. Martedì invece si recherà a colloquio con il sottosegretario Giancarlo Giorgetti per chiedere la revoca del commissariamento o quantomeno l'invio di un esperto di contabilità per il bilancio, perché senza di esso non è facile venirne a capo. 

Sulla questione punto nascite anche il presidente della Regione è consapevole che ci sono cose che non vanno. Perché si parla di una area, quella del bassomolise, dove nascono 700 bambini all'anno ma la metà non lo fa all'ospedale di Termoli a causa della mancanza di sicurezza. Ed è così che donne dei due crateri sismici 2002 e 2018 e del bassomolise in generale saranno costretti all'emigrazione sanitaria scegliendo di partorire o a Vasto o a San Giovanni Rotondo. 

Toma ci ha anche spiegato cosa significa sicurezza. Che sta per sapere che in un determinato ospedale si svolgono tanti interventi di un certo tipo. Scelte che anche a livello personale, quando lo coinvolgono, fa seguendo questo criterio di scelta. Sa bene di non avere la possibilità di far riaprire il punto nascita perché la Regione conta a livello politico ma non a quello amministrativo. 

Nel prossimo patto per la salute infatti ci deve essere assolutamente il superamento della fase commissariale. Toma lancia un messaggio politico alle opposizioni. Al Pd dice che il pareggio di bilancio c'era fino al 2017 solo grazie al contributo di solidarietà che arrivava alle regioni. Al 5 stelle imputa invece aver pressato per avere il commissario esterno come la Calabria. Mentre Campania e Lazio continua il commissariamento con i presidenti De Luca e Zingaretti. Falso anche il fatto che la Regione abbia barattato Isernia con Termoli. Il percorso di nascite nazionali alla richiesta di proroga per Isernia visto il trend per il superamento dei parti ha scelto il monitoraggio. Su Termoli invece aveva intimato di chiudere già a fine 2018 ma il presidente Toma non lo aveva fatto. 

Sui debiti di bilancio due cose molto chiare. I 4, 2milioni che mancano secondo il Movimento Cinque Stelle ci sono e verranno presto destinati alla Sanità e sono i soldi che arrivano dalla fiscalità. I 15milioni del consolidato verranno coperti nei prossimi giorni alla scadenza dell'approvazione del bilancio stesso. Il ministero in questo ha chiesto a Giustini di ritirare il decreto sui 4,2 milioni di euro fatto senza la prima visione da parte del ministero stesso. A livello politico Toma lancia una bomba fortissima: spero che nei prossimi mesi cambi qualcosa. Impossibile pensare di confrontarsi con una maggioranza che ha al suo interno l'opposizione nostra alla Regione che entra da altre porte per disfare quello che la Regione si propone. E il riferimento è chiaro al Movimento Cinque Stelle  che in questi giorni ha incontrato 9 volte la struttura commissariale alla Sanità. 

Per i dettagli tecnici cliccare qui. 

 

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