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C'è davvero bisogno di un personal trainer per allenarsi in modo efficace?

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Pensare che iscriversi in palestra sia sufficiente per raggiungere risultati ottimi in termini di salute fisica non è l'approccio ideale per migliorare il proprio aspetto: anzi, il rischio è quello di restare delusi di fronte a risultati che non arrivano e, quindi, demoralizzarsi mettendo da parte tutti i buoni propositi. D'altra parte, ognuno di noi è diverso rispetto agli altri: questo vuol dire che degli esercizi indicati per una persona potrebbero essere inutili, se non addirittura dannosi, per un'altra. Questa è la ragione per la quale vale la pena di affidarsi sempre a un preparatore fisico, cioè un personal trainer.

Cosa fa un personal trainer

Il lavoro di un personal trainer inizia nel momento in cui esegue un'analisi oggettiva del cliente di cui si dovrà occupare: egli è tenuto a valutare il suo stato metabolico e a verificare la sua composizione corporea, ma deve tenere conto anche del suo stile di vita, delle sue abitudini a tavola e dei suoi obiettivi. In alcuni casi può perfino richiedere il controllo dei parametri ematici attraverso degli esami del sangue, ma ciò che più conta è che egli sia in grado di comprendere i desideri, le esigenze e le aspettative del soggetto con cui ha a che fare. Solo a quel punto può dedicarsi alla costruzione di un modello di allenamento, e magari fornire anche suggerimenti su cosa e come mangiare. Come si può intuire, allora, ogni programma deve essere personalizzato, come se si trattasse di un vestito su misura. 

La formazione di un preparatore fisico

Per un preparatore fisico è essenziale poter contare su una formazione teorica e pratica di alto livello. Un corso personal trainer di Fitnessway Ã¨ in grado di garantirla, in virtù di una forma didattica che è concepita e messa a punto per far sì che gli studenti siano capaci di assorbire le nozioni di cui hanno bisogno per poter inserirsi nel mondo del lavoro, ovviamente nei settori del wellness e del fitness. I corsi si articolano su livelli diversi: tra l'uno e l'altro si può già iniziare a praticare la professione, in attesa di passare allo step successivo. Fisiologia, anatomia e biomeccanica sono alcune delle materie che vengono affrontate nel corso di primo livello, insieme con la metodologia dell'allenamento e la metodologia dell'insegnamento. 

Dopo la redazione del piano di allenamento che cosa succede?

Ovviamente il lavoro di un personal trainer non si esaurisce con la stesura del piano di allenamento, anzi: egli, da quel momento in avanti, deve preoccuparsi di verificare che il cliente lo segua e lo esegua nel modo corretto, eventualmente invitandolo a migliorare là dove sbaglia e indicandogli quali imperfezioni richiedono un intervento. Spendere ore e ore per il workout può essere inutile se non si lavora come si dovrebbe.

La motivazione

Oltre ad avere competenze tecniche, un personal trainer deve anche essere in grado di motivare le persone che si rivolgono a lui: in questo senso può essere considerato una sorta di coach, tale da stimolare i clienti anche e soprattutto dal punto di vista psicologico. Ha poco senso prevedere piani di allenamento molto impegnativi se coloro a cui essi sono destinati non sono disposti ad affrontarli, magari perché non si sentono ancora pronti a livello mentale: il bravo personal trainer non è quello che chiede l'impossibile, ma colui che sa qual è il limite del proprio cliente e fino a dove si può spingere.

La gestione emotiva

La gestione del fisico si intreccia con quella emotiva: è essenziale che un allenatore personale sia in grado di stimolare e di accentuare le motivazioni dei propri clienti, anche tenendo sotto controllo i loro risultati. Insomma, un trainer anche - se non soprattutto - mentale, che contribuisce a stuzzicare il desiderio di raggiungere gli obiettivi stabiliti. 

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