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Canile di Poggio Sannita, interrogazione parlamentare del senatore Monti

In passato ad occuparsi della struttura anche "Striscia la Notizia"

redazione
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CANILE di Poggio Sannita, interrogazione parlamentare del senatore Cesarino Monti ai ministri della Salute, dell'Economia, delle Finanze e della Giustizia. A darne notizia è Paola Suà, presidente dell'associazione Ugda che già in un recente passato si è occupata della situazione in cui vivono i cani della struttura altomolsana. "Ringraziando sentitamente il senatore - esordisce Suà - per l'azione intrapresa aggiungo che, in un Paese di diritto quale il nostro, è scandaloso che si debba lottare fino a un'interrogazione parlamentare per avere giustizia e venire a capo di una vicenda che è sotto gli occhi di tutti da anni. Confido - prosegue - nei Ministri interpellati perchè vogliano non solo dare una doverosa risposta al popolo animalista italiano che resta in attesa, ma anche e soprattutto intervenire con una soluzione definitiva". Ecco il testo dell'interrogazione. Premesso che: la situazione delle scandalose condizioni dei cani nel rifugio abusivo di Poggio sannita (Isernia) è stata, per diversi anni, oggetto di attenzione da parte di numerosi cittadini, impegnati nella tutela dei diritti degli animali, che in vario modo hanno ripetutamente inviato aiuti di ogni genere ai cani in difficoltà senza, però, aver assistito ad un minimo miglioramento delle loro condizioni di vita; nei primi giorni di dicembre 2010 fu pubblicato nel web un album intitolato "La villa dei cani morti viventi", con fotografie terribili di cani in pessime condizioni di salute e di denutrizione. Tale album suscitò l'indignazione di una moltitudine di cittadini che, coordinati dal comitato nazionale UGDA (Ufficio garante degli animali) al quale si erano rivolti, si attivarono con esposti depositati presso diverse Procure sul territorio nazionale; in seguito alla diffusione della notizia di una tale mobilitazione generale, riportata anche da numerosi mezzi di informazione del Molise, una consigliera del Comune di Poggio Sannita denunciò a mezzo stampa, prima in forma anonima e successivamente a proprio nome, anche un vero e proprio cimitero di ossa nel terreno circostante la "villa dei cani morti viventi", con una stima di centinaia di cani sepolti e di un rilevante disastro ambientale; sempre nel mese di dicembre 2010, Edoardo Stoppa, di "Striscia la Notizia", fece alcune riprese che andarono in onda in due spezzoni; in data 20 gennaio 2011, per iniziativa del Ministero della salute, ci fu un blitz che determinò il sequestro amministrativo sanitario della struttura abusiva e fu nominato un referente per il randagismo nella regione, nella persona del dottor Claudio Di Ludovico; in seguito fu emessa un'ordinanza sindacale che proibiva al gestore di introdurre altri cani e obbligava a rispettare il piano concordato con il comitato nazionale UGDA per svuotare la struttura abusiva dal maggior numero di cani nel minor tempo possibile; nel piano di rientro dal debito sanitario della Regione Molise fu inserita la condizione che si superassero tutte le criticità dei canili lager ancora attivi sul territorio regionale e, tra questi, la cosiddetta villa dei cani morti viventi; nonostante le ripetute proteste del comitato, ai cani sotto sequestro furono applicati i microchip a nome del gestore della struttura, che in seguito continuò a opporre resistenza al piano di svuotamento, non permettendo al dottor Di Ludovico e al comitato UGDA di prelevare i cani per le cure, le sterilizzazioni e le numerose richieste di adozioni giunte nel momento di massima visibilità dell'emergenza; dal dicembre 2010 i cani di Poggio sannita continuano ad essere sfamati, solo per dovere morale e civile e non per un obbligo legale, unicamente dal comitato UGDA, con il contributo dei propri soci, di cittadini e di associazioni impegnate anche a garantire le loro adozioni; attualmente l'associazione non ha più fondi per sfamare i cani intestati a chi gestiva la struttura abusiva che, quindi, avrebbe l'obbligo della loro cura e del loro mantenimento, ma che, invece, non ha mai provveduto ad un adeguato stato di benessere e sussistenza degli animali, si chiede di sapere: per quale motivo ai cani di una struttura abusiva posta sotto sequestro amministrativo sanitario siano stati applicati i microchip a nome dei gestori e non del sindaco, nonostante l'impegno assunto da UGDA e da altre associazioni a svuotare la struttura e la disponibilità a collaborare, a tal fine, con il primo cittadino, e chi abbia dato tale ordine; se risulti al Governo l'ammontare dei fondi stanziati dal bilancio della Regione Molise per il randagismo e in quale modo vengano utilizzati, considerato che la situazione del randagismo nella regione è totalmente fuori controllo; quali siano e a chi siano imputabili le responsabilità che negli anni hanno portato all'emergenza di Poggio Sannita.
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