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Cultura, il "Giardeno di Marino Jonata": dall’oblio alla luce

redazione
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AGNONE. “Un convegno di studi di altissima qualità”, così il prof. Giorgio Patrizi ha definito l’incontro “il Giardeno di Marino Jonata: dall’oblio alla luce”, organizzato dal Centro Studi Alto Molise “Luigi Gamberale” e patrocinato dall’Università degli Studi del  Molise e dal comune di Agnone, tenutosi sabato 25 maggio nella mattinata presso Palazzo S. Francesco di Agnone , e conclusosi nel tardo pomeriggio con la lettura scenica di alcuni canti tratti dall’opera. Il confronto tra i professori Corrado Calenda della Federico II di Napoli, Giorgio Patrizi e Giulio De Jorio Frisari dell’Università del Molise e i quattro studiosi dell’opera Adelmo Macchioni, Federico Fazio, la ricercatrice Maria Rosaria Cervellone e Ida Cimmino ha aperto un piano di lavoro che potrebbe portare presto ad una serie di studi confluenti verso la riedizione dell’opera. L’attento studio della ricercatrice Cervellone ha finalmente portato alla luce le ore 2000 glosse che accompagnano il manoscritto, fitte di testimonianze storiche relative agli anni che 50-65 del 1400, oltre che notizie sulla vita dell’autore e spiegazioni del testo che svelano tratti sin ora oscuri. Dopo un buffet medievale frutto di un accurato studio degli allievi dell’Istituto Alberghiero di Agnone, guidati dai prof. Pietro Chiappini e Claudio Cardinale, la suggestiva e a tratti commovente  lettura dei canti, nella cornice del chiostro,  fatta dalle voci possenti di Valentino Campo, Saverio La Gamba, Adelmo Macchioni , Bruno Cerimele e Paola Del Coiro, coordinata da Ida Cimmino e accompagnata dalle splendide chitarre di Enzo La Sala e Vera Ianiro, ha concluso una giornata straordinariamente arricchente, con un’ ottima quanto  inattesa presenza  di pubblico soprattutto non agnonese, come spesso avviene.  Soddisfatto il Presidente del Centro Studi prof.ssa Ida Cimmino, che con l’intero Consiglio ha fortemente voluto questo Convegno per poter mettere finalmente a confronto gli interessanti studi che negli ultimi vent’anni si sono susseguiti sullo straordinario poema di Jonata che si attesta, come ormai appare chiaro, più sulla linea della tradizione pre-dantesca  che su quella dell’imitazione della Commedia e risente fortemente dell’insegnamento dei frati dell’Osservanza Bernardino, S. Giovanni da Capestrano e Francesco D’Aragona che in quegli anni percorrevano le strade di Agnone  predicando la conversione della città e influenzando finanche la stesura degli Statuti. Soddisfatto il Sindaco, che con entusiasmo ha ribadito la necessità di far approdare ad Agnone un segno dell’Università del Molise  e il dr. Nicola Mastronardi, responsabile della Biblioteca, che ha contribuito all’organizzazione del Convegno.
L’auspicio del Centro Studi, che in qualche modo sta cercando di tirare con forza l’Università del Molise ad Agnone, facendo luce sulle immense potenzialità culturali del territorio, legate al patrimonio archivistico e bibliotecario, è che iniziative culturali di ampio respiro come quella su Jonata o gli studi avviati su Baldassarre Labanca , possano in qualche modo produrre un movimento che conduca ad Agnone studenti e professori per Master o Scuole di Specializzazioni, sempre che gli agnonesi,  si rendano finalmente conto, come hanno già fatto tutti coloro che arrivano ad Agnone anche da molto lontano per seguire queste iniziative,  che ciò contraddistingue nettamente il nostro territorio dagli altri non sono le tradizioni popolari, simili in molti posti del Molise e del Meridone, ma il fatto che la nostra terra abbia prodotto uomini di cultura e di valore il cui elenco è difficile da esaurire in poche righe (Marino Jonata, Stefano de Stefano, Giuseppe Nicola D’Agnillo, Francesco Antonio Marinelli, Ascenzo Marinelli, Ippolito Amicarelli, Baldassare Labanca, Luigi Gamberale,  ecc…ecc,) e conservi intatta una memoria secolare chiusa nei nostri archivi e tutta ancora da esplorare: quanti luoghi possono vantare un simile patrimonio?

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