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Il Papa nero e la profezia del parroco di Schiavi

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Francesco I non è solo il primo papa sudamericano: l'argentino Jorge Mario Bergoglio è anche il primo pontefice gesuita nella storia del papato. L'ordine fondato da Ignazio di Loyola nel 1534, infatti, pur essendo potentissimo nei secoli non ha mai espresso un papa di Roma, avendo tra l'altro una gerarchia molto strutturata con in testa un potente preposito generale, che non a caso viene tradizionalmente chiamato il "Papa nero".

E si avvera così la profezia (leggi qui) del parroco di Schiavi di Abruzzo, don Antonio Di Palma. Nel corso dell'omelia del giorno delle Ceneri, infatti, il sacerdote si era sbilanciato in un pronostico: "Il prossimo sarà un Papa nero". I cardinali hanno eletto l'unico gesuita presente in Conclave. Si sottolineava nell'articolo che l'’interpretazione più plausibile e logica è che il sacerdote abbia inteso dire che a suo avviso il prossimo Pontefice sarà un gesuita. Proprio così, un gesuita. Il superiore generale ella Compagnia di Gesù, infatti, viene chiamato “Papa nero” per il colore della tonaca che indossa, perché è eletto a vita come il Pontefice ed è a capo del più numeroso e potente ordine religioso del mondo. Ecco, forse, svelato il segreto. Secondo don Antonio il conclave eleggerà Papa un gesuita. Questa potrebbe essere la spiegazione più semplice che spazzerebbe via qualsiasi interpretazione millenaristica o addirittura esoterica delle parole del sacerdote.

Pronostico azzeccato in pieno.

L'INTERVISTA A DON ANTONIO DI PALMA - "Dio non me lo ha certo comunicato direttamente, ma il mio pronostico sull'elezione di un gesuita si è avverato in pieno". Così il parroco di Schiavi di Abruzzo, don Antonio Di Palma, risponde al telefono alla nostra domanda circa l'avverarsi della sua profezia. Una singolare coincidenza che sta già diventando una notizia di portata mondiale. Nel corso dell'omelia del giorno delle Ceneri il sacerdote aveva detto chiaramente: "Il prossimo sarà un Papa nero".

Don Antonio, allora un Papa nero è stato davvero eletto, nel senso che è stato scelto un gesuita. Ha centrato in pieno il pronostico. "L'interpretazione data alle mie parole dell'omelia delle Ceneri era esatta. In effetti pensavo proprio ad un gesuita".

L'eccezionalità delle parole del parroco di Schiavi sta nel fatto che un solo gesuita era presente in Conclave, il cardinale Bergoglio appunto, l'attuale Papa regnante con il nome di Francesco I.

Come faceva ad ipotizzare, sin dal 14 febbraio scorso, che proprio un gesuita sarebbe stato il prossimo pontefice? "Dio non me lo ha certo comunicato direttamente, - risponde ridendo divertito il parroco - ma lo sentivo dentro di me. In questo momento di difficoltà per la Chiesa e per il mondo intero solo ad un gesuita poteva essere affidato un compito così gravoso. E mi sembra questa la dimostrazione che il Papa lo sceglie davvero lo Spirito Santo. Quando leggevo sui giornali, nei giorni scorsi, i nomi dei cosiddetti papabili, mi veniva da ridere".

E quindi è contento per l'elezione di Francesco I. "Certamente, sono i disegni di Dio. E mi ha colpito, sin dalle prime parole pronunciate dal Pontefice, la sua profonda umiltà che è implicita anche nel nome che ha scelto, Francesco, che riporta alla mente immediatamente il Poverello di Assisi".

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