Oggi domenica 15 luglio, alle ore 19.00, è stato presentato presso il Komby Irish Pub di Agnone, l'ultimo libro di Raffaella Milandri "LIBERI DI NON COMPRARE. Un invito alla rivoluzione". Ne ha parlato con l'autrice Armando Sammartino del Centro Studi Alto Molise ha letto brani scelti dal libro lo scrittore Andrea Cacciavillani.
RAFFAELLA MILANDRI
Scrittrice e giornalista, fotografa umanitaria
e viaggiatrice in solitaria, Raffaella Milandri,
attivista per i diritti umani dei popoli indigeni,
è membro adottivo della tribù Crow,in Montana
e del popolo dei San, in Botswana. Come
viaggiatrice solitaria è stata accolta da tribù
nei più remoti angoli di mondo. È presidente
fondatrice della Omnibus Omnes Onlus. Si
dedica alla scrittura, alla fotografia e ai re-
portage intesi come strumento di sensibilizzazione e divulgazione sul tema dei diritti
umani e delle problematiche sociali. Tra le
mete dei suoi viaggi, ricordiamo la Papua
Nuova Guinea, l'Alaska, il deserto del Kalahari,
il Tibet, il Kimberly in Australia. Dice Raffaella
Milandri: "Viaggiare non vuol dire visitare
luoghi, ma percepire l'animo dei popoli".
Ha pubblicato: Io e i Pigmei. Cronache di una
donna nella Foresta (Polaris 2011); La mia
Tribù. Storie autentiche di Indiani d'America
(Polaris 2013); In India. Cronache per veri
viaggiatori (Ponte Sisto 2014); In Alaska. Il
Paese degli Uomini Liberi (Ponte Sisto 2017).
IL LIBRO
Ci sono popoli, in remoti villaggi, invisibili al mondo: vivono al di fuori del PIL del loro
paese. Sono braccati da compagnie energetiche e telefoniche perché producano fattu-
rato e si inseriscano nel “sistema”. E noi? Noi siamo tutti numeri nei diagrammi di
aziende, di multinazionali, dei mercati mondiali. Facciamo parte di un sistema organiz-
zato, sociale e politico, che nulla ha di democratico e che traduce la durata della esi-
stenza umana in capacità di acquisto. Ormai, possiamo convertire le nostre ore di
lavoro, e quindi il nostro tempo, in articoli di consumo. Otto ore di vita-lavoro? Un paio
di jeans. Quarantotto ore di vita-lavoro? Un nuovo smartphone. L’autrice parte dalla
cultura dei popoli indigeni, che ben conosce, e da una conversazione, emblematica-
mente fuori da un McDonald’s, con Jesus, un senzatetto di New York, per lanciare un
appello e un invito alla rivoluzione. Recupera la morale umanistica di Pasolini e parla
di sciopero degli acquisti, nulla a che vedere con la decrescita felice, piuttosto una lotta
col coltello fra i denti per ridare dignità e peso alle nostre esistenze. Non è una lotta di
massa: è una guerra che ognuno deve combattere per se stesso, per conquistare un
nuovo grado di dignità.
Il libro contiene contributi di Renzo Paris, di Francesco Barbagallo, la testimonianza di
Bruno Bozzetto, quella di Sabrina, sopravvissuta al recente terremoto del Centro Italia,
e numerosi interventi di esponenti dei popoli indigeni come Inuit, Boscimani, Aborigeni.
Scritto con ironia e sagacia, un saggio agile che spinge alla riflessione e alla ricerca
della verità sul mondo dei consumi, alla rinuncia delle tentazioni dell'acquisto in vista
di un bene di gran lunga più importante: la libertà. E a una maggiore consapevolezza
lungo la strada concreta del proprio stile di vita.