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A Isernia il pranzo di Natale con i poveri della Comunita' di Sant'Egidio

Sarà l’Accademia Italiana della Cucina di Isernia a preparare per i poveri il tradizionale pranzo di Natale.

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"Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici, né i tuoi fratelli, né i tuoi parenti, né i ricchi vicini, perché anch'essi non ti invitino a loro volta e tu abbia il contraccambio.
Al contrario, quando dai un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti".
(Luca 14,12-14)

 

Sarà l’Accademia Italiana della Cucina di Isernia a preparare per i poveri il tradizionale pranzo di Natale. L’iniziativa Al Pranzo della Festa, organizzata dagli instancabili volontari isernini della Comunità di Sant’Egidio, si terrà domenica 1° dicembre all’hotel Europa alle 13.

Una tradizione più che trentennale quella del pranzo di Natale con i poveri, avviata a Roma nel 1982 nella basilica di Santa Maria a Trastevere, che dà la possibilità agli ultimi, ai dimenticati, a quelli che sarebbero rimasti soli, di trascorrere una giornata serena.

Anziani, senza fissa dimora, profughi, disabili, mendicanti e persone sole hanno trovato una famiglia più larga a cui stringersi. Tutti sono chiamati a sedere intorno a questa mensa. È il segno dell’amicizia e ciascuno, in questa occasione, avrà il suo posto: chi ha perso la casa, chi vive per strada, gli anziani andati via e finiti negli ospizi, quelli che vivono al freddo e senza servizi.

I volontari isernini sono riusciti ancora una volta a riunire intorno alla stessa mensa persone tra loro diverse, con molteplici storie alle spalle, tutte accomunate dalla medesima sorte di solitudine e sofferenza. Un’iniziativa dove chi aiuta spesso e volentieri si confonde con chi è aiutato. È una grande famiglia quella della Comunità di Sant’Egidio che si muove silenziosa, lontano dalle ribalte modaiole e mondane, nella quale tutti possono trovare un luogo in cui stare.

La larga partecipazione prevista dimostra ancora una volta che alla cultura della rassegnazione e della chiusura è possibile rispondere con quella della solidarietà e dell’accettazione.

L’iniziativa, arricchita quest’anno dal contributo dell’Accademia italiana della cucina, prova che si può essere felici e stare bene insieme anche con poco e che fare del bene, senza chiedere nulla in cambio, nell’anonimato e nella più assoluta gratuità, fa bene a chi lo riceve, ma anche a chi lo fa.

Con il loro impegno i volontari della Comunità isernina restituiscono a tutti la speranza di un futuro migliore da costruire insieme, e conferiscono finalmente al Natale una dimensione cristiana, nel senso più autentico e profondo del termine.

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