AGNONE - Il bambino è in gravi condizioni, ha subito bisogno di essere ricoverato, ma al “Caracciolo” non sono più in grado di aiutarlo, anche perché i pediatri scarseggiano. E così i genitori, già preoccupati per la salute del piccolo, sono stati invitati a raggiungere nel più breve tempo possibile l’ospedale di Campobasso con la propria autovettura.
La notizia corre veloce su internet, facendo rapidamente il giro delle redazioni.
A denunciare il grave episodio di cronaca è Nunzia Zarlenga, del comitato Il cittadino c’è.
In un post su Facebook spiega:
«Ho una notizia che vi farà gelare il sangue nelle vene: mi ha appena telefonato un’amica (lei dice che posso fare il nome…ma verrà fuori nei prossimi giorni e preferisco aspettare un altro po’) che è letteralmente fuori di sé per quello che è capitato al suo nipotino di pochi anni. Preciso che mi ha pregato lei di rendere nota la cosa. Il bambino, probabilmente in seguito a questa terribile influenza, stamani (ieri per chi legge, ndr) non si è sentito bene quindi i genitori si sono recati immediatamente in ospedale per ricevere le cure del caso. Al pediatra e al personale presente la situazione è apparsa subito grave: il bambino era in avanzato stato di disidratazione, con le estremità congelate e non mostrava di essere vigile e reattivo. Sapete com’è finita? Alla mamma in preda alla disperazione è stato detto che al “Caracciolo” avevano le mani legate che l’unica cosa da fare era di caricare sulla propria automobile il bimbo e di correrre il più velocemente possibile all’ospedale di Campobasso. Penso siate tutti in grado e di capire l’angoscia dei familiari del piccolo (che preciso ha avuto la “fortuna” di arrivare a Campobasso e adesso è attaccato alle flebo) e di fare le considerazioni del caso. Tempo fa vi ho posto una domanda: cosa deve succedere per capire cosa ci stanno facendo? Una morte di serie “A” come quella di un bambino? Politici, dove cavolo siete?».
Già, cosa deve succedere per far capire alla popolazione di Agnone e dell’Alto Molise che il “Caracciolo” di ospedale ha ormai solo il nome, anzi neanche quello.
Quello che è stato un efficiente presidio ospedaliero di frontiera, utilizzato anche dagli abruzzesi del Vastese e del Sangro, è ormai poco più che un ambulatorio, dove fare le analisi del sangue e ritirare i referti.
Per qualsiasi emergenza, dalla più banale alla più complessa, il “Caracciolo” può fungere solo da centralino di smistamento, consigliando all’utenza di raggiungere Isernia o Campobasso, o il direttamente il cimitero a seconda dei casi.