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MORI' NEL TENTATIVO DI SPEGNERE L'INCENDIO CHE DEVASTO' LA FONDERIA MARINELLI, SABATO UN CONVEGNO IN SUO ONORE

Si tratta dell'operaio Salvatore Gambatese. Il fatto accadde sessanta anni fa

La redazione
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AGNONE - La riscoperta della storia locale, specie se collegata a quella nazionale e internazionale (in questo caso agli "anni difficili" del secondo dopoguerra), offre occasioni di riflessione civile di grande interesse. Ad Agnone, il 12 marzo 1950, un improvviso incendio notturno devastò la Fonderia Marinelli, che rappresentava (e rappresenta) uno dei simboli della laboriosità del popolo agnonese e che ancora oggi ne testimonia l'industriosità e la qualità nel mondo intero. In quell'occasione morì tragicamente un operaio, Salvatore Gambatese, nel tentativo disperato di salvare il salvabile. Sabato 22 maggio, a sessant'anni dal luttuoso episodio, un convegno organizzato dal Centro Studi Alto Molise "Luigi Gamberale" e dalla stessa Fonderia ripercorrerà quei momenti rievocandone gli episodi salienti, con il contributo, tra gli altri, del professor Giuseppe Pardini, docente di Storia Contemporanea dell'Università del Molise. All'incendio segui poi la ricostruzione ("succisa virescit"), come contemporaneamente stava accadendo in tutta Italia e nelle vicina abazia di Montecassino, distrutta anch'essa dalla violenza brutale e assurda della guerra. Un messaggio di pace, dunque, che invita gli uomini a risollevarsi dalle distruzioni per guardare in avanti con rinnovata volontà di vivere e costruire il futuro.
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