AGNONE – Dopo don Francesco Martino, responsabile della Pastorale sanitaria della diocesi di Trivento, ecco, puntuale, l’intervento del vescovo, Domenico Angelo Scotti, pastore di un intero territorio che sembra essere abbandonato a se stesso. Il tema sempre lo stesso: quello che ormai sta catalizzando l’attenzione di comitati, politici, amministratori locali e soprattutto della gente comune che vuole continuare ad abitare l’Alto Molise e le aree limitrofe. Ovvero i tagli all’ospedale San Francesco Caracciolo. E mentre c’è chi continua a fare orecchie da mercante non recependo le nefaste conseguenze di quello che comporterà la chiusura del nocomio altomolisano, la Chiesa, ancora una volta, ha deciso di scendere in campo in prima persona. L’occasione è coincisa con la Giornata Mondiale del Malato nella memoria della Beata Vergine Maria di Lourdes celebrata al santuario di Canneto. Ebbene Scotti nella sua omelia ha tuonato contro la classe politica regionale corresponsabile del disastro sanitario. Il vescovo esplicitamente ha invitato il clero a pregare la Madonna per la salvezza dell’ospedale di frontiera. “Come sapete tutti, in questi giorni, siamo profondamente rattristati dalle cattive notizie riguardanti la riconversione del nostro ospedale San Francesco Caracciolo di Agnone – ha detto il vescovo - che rischia la riduzione ad RSA: invito tutti a pregare la Madonna di Lourdes perché scongiuri questo evento disastroso che progressivamente si sta abbattendo su un presidio di fondamentale importanza per la tutela della salute della nostra gente dell’Alto Molise, dell’Alto Chietino ed anche per i paesi del bacino del Trigno intorno a Trivento, che da sempre ha tutelato l’assistenza dei nostri malati ed anziani, la possibilità di far nascere i nostri figli, il pronto intervento per i nostri bambini, con un’assistenza umana e attenta alla persona” . Di qui l’appello “a pregare affinché chi di dovere ritorni sulle sue decisioni, che rischiano di distruggere il futuro e la speranza di questa comunità e si prendano determinazioni opposte a quelle prese finora, che non tutelano minimamente il bene comune di queste aree montane svantaggiate. E’ necessario – ha concluso nella sua omelia Scotti - che il Caracciolo ritorni ad essere quello che era, per la salvezza non solo di questa area, ma dell’intera Diocesi di Trivento. Speriamo che la Madonna ci aiuti: possiamo affidarci solo a lei”.