AGNONE - Il vice presidente della Camera dei Deputati, Rosy Bindi in visita ad Agnone per inaugurare la nuova sede del Partito democratico
intitolato a «Libero Serafini», coraggioso notaio agnonese martire della
Repubblica Partenopea.
E’ quanto trapela dagli ambienti del centrosinistra cittadino. La visita dell’ex ministro alla Sanità e alle Politiche per la Famiglia è prevista per venerdì 30 aprile. L’arrivo della Bindi in alto Molise
sarà anche l’occasione per parlare di sanità nelle aree interne, nonchè
quale futuro attende le piccole strutture come l’ospedale «San Francesco
Caracciolo», nell’ultimo periodo al centro di roventi polemiche per via
dei tagli che lo investiranno nei prossimi mesi, come ha confermato di recente il sub commissario alla Sanità , Isabella Mastrobuono che inoltre ha annunciato la chiusura del Punto nascita. Una mazzata terrificante per le popolazioni dell’alto Molise-Vastese che dal primo gennaio del 2011 saranno costrette a far nascere i propri figli negli ospedali di Sulmona (L’Aquila), Vasto (Chieti) e Isernia.
"La visita del vice-presidente della Camera ad Agnone sarà un importante
momento di confronto per discutere sulle problematiche delle aree
interne che oggi devono fare i conti con il forte ridimensionamento dei
servizi sanitari - il commento del coordinatore cittadino del Pd, Maurizio Cacciavillani -. Al presidente del Partito democratico, inoltre, chiederemo in via ufficiale di adoperarsi affinchè a livello nazionale perori la causa della Legge sulla Montagna, uno strumento che in passato in Molise è stato caldeggiato da governi di centrosinistra. A riguardo - prosegue Cacciavillani - non bisogna dimenticare l’opera messa in campo dall’allora assessore dei Ds, Florenzio Annibale
vero precursore della Legge anche in ambito sanitario. Infatti, come in molti ricorderanno, Anniballe riuscì a reperire risorse aggiuntive per l’ospedale ’Caracciolo’ in deroga agli standard nazionali e regionali
che riguardano la popolazione, prassi che successivamente si è consolidata con l’attuale 6% del fondo sanitario regionale. Il tutto prima che la Legge sulla Montagna - conclude il coordinatore del Pd cittadino - venisse approvata in Regione grazie al primo firmatario Candido Paglione".