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LETTERA CHOC DI MINO DE VITA: SONO ANDATO VIA per non favorire un dipendente comunale a scapito di altri

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AGNONE. La caduta della mia Amministrazione ha dato spazio a un “parlare”, o meglio, a un linciaggio mediatico e di piazza che sicuramente ha fatto della mia persona ora un accentratore, ora un pessimo amministratore, ora un fine programmatore della propria futura carriera politica. Sono stato perfino accusato di assistere senza dire parola al crollo di Agnone e dell’Alto Molise e al ridimensionamento dell’Ospedale S. Francesco Caracciolo. Leggermi così descritto mi stupisce, soprattutto perché mi è noto lo spessore politico e ….( mi si perdoni!) il “pulpito” da cui vengono quelle prediche. Penso sia proprio il caso che i miei denigratori decidano cosa sia stato più opportuno per il millantato bene del Paese: dimettermi o non dimettermi ? Mi chiedo dove siano finiti, caro collega che hai titolato il tuo articolo con riferimento a Gheddafi, coloro che nel tuo gruppo politico chiedevano a gran voce, fino a qualche settimana fa, le mie dimissioni ! Saggiamente, allora, non li ho ascoltati , convinto che solo lottando in prima linea nelle vesti di Sindaco, avrei potuto difendere il nostro Ospedale. Ho portato avanti,infatti, piani di fattibilità concreti per la razionalizzazione dell’ ospedale, ho sbattuto i pugni senza cedimenti, tanto che oggi sul tavolo del Commissario Iorio sono oggetto di discussione le mie proposte supportate da tutti i Sindaci dell’Alto Molise. Ho portato il contributo della mia riflessione in ogni manifestazione di protesta, in ogni assemblea popolare promossa dalle Associazioni “Il Cittadino c’è”, ” Artic. 32” e dalla Chiesa Cattolica attraverso il Vescovo della nostra Diocesi. Non mi sono assoggettato a niente e a nessuno; ho affrontato sempre a muso duro la discussione nei luoghi decisionali senza mai demordere, anche sul ripristino del “punto nascite”. Il mio errore? Aver evitato i proclami esterni per arginare con discrezione e buon senso i fiumi di parole inutili che hanno inondato le menti dei cittadini, creando spesso disinformazione e disorientamento con danno alla credibilità del nostro ospedale che, nonostante la drastica razionalizzazione e le diverse deficienze, ancora oggi eroga una più che buona assistenza sanitaria. In piena coscienza so di aver lavorato, più di tanti, per il bene di Agnone dove vivo da oltre quarant’anni. Perché mi sono dimesso ora ? Per coerenza e onestà intellettuale, anche se continuerò a lottare da libero cittadino per Agnone , per l’Alto Molise e soprattutto per il “S. Francesco Caracciolo”. Non ho ritenuto che l’Amministrazione potesse più proseguire il suo cammino, quando è venuto meno il confronto democratico a opera di un gruppo nato all’interno della maggioranza, già dopo le ultime votazioni, con il solo intento di imporre e non discutere le linee di gestione in virtù del numero sufficiente a mettere crisi in ogni momento l’Amministrazione. Avrei dovuto chiudere la partita tempo fa, quando per ben due volte i dissidenti minacciarono rinunce o dimissioni. Io , gli altri assessori e consiglieri di maggioranza abbiamo sempre sperato nel buon senso e nella responsabilità civica; purtroppo così non è stato. Sono andato via per non favorire un dipendente comunale a scapito di altri. Sono andato via perché non ho voluto destituire da assessore al Bilancio Pasquale Mastronardi che per sette anni ha con dedizione, serietà e competenza lavorato per il riequilibro contabile e il rilancio dell’azione amministrativa comunale. Sono andato via perché non ho voluto delegare ai lavori pubblici un rappresentante del gruppo dei dissidenti. Sono andato via perché ho chiesto ad alcuni assessori di dedicare più tempo alla carica che ricoprivano: come si può amministrare frequentando il Comune per pochissime ore al mese? Quali sono i progetti che il gruppo dei dissidenti ha presentato, non accettati dal Sindaco , dai componenti la giunta e dagli altri consiglieri di maggioranza ? Non hanno loro condiviso il progetto di riequilibrio dell’Ospedale preparato da me insieme ai Sindaci dell’Alto Molise? Sono andato via perché ho chiesto, come è consuetudine in ogni buona amministrazione, che ogni assessore riferisse e condividesse in giunta le azioni messe in campo. Sono andato via per evitare il costituirsi di gruppi di potere dentro e fuori del Comune, votati all’uso distorto del bene comune. Sono andato via perché ho amministrato in questi anni con l’obiettivo della buona e sana gestione e non era tollerabile dare all’operato dell’Amministrazione l’obiettivo del politichese ciarlatano, come alcuni avrebbero voluto . Un grazie di cuore all’assessore Marinelli, ai collaboratori di maggioranza e ai tanti impiegati comunali che con me hanno creduto nella purezza della politica, impegnandosi nella progettazione e nella realizzazione di tante opere di cui verrà riferito in altre occasioni. Un grazie, infine, ai cittadini che hanno riposto in me e nei miei collaboratori di maggioranza la loro fiducia e ci hanno sostenuti in questi anni, anche a costo di sacrifici economici, con il fine ultimo di costruire un futuro migliore per la nostra Città. Spero che il mio tentativo di moralizzazione della Cosa Pubblica non venga vanificato dal giudizio dei cittadini e dalle forze politiche locali. * TRATTO DA ALTOMOLISE.IT
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