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Ieri ad Agnone, Palazzo dei Filippini, importante incontro: Molise Interno, Area di crisi complessa, grande opportunità da non sprecare

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Ieri ad Agnone, presso  Palazzo dei Filippini si e’ tenuta una importantissima riunione promossa dall’Amministrazione Comunale, presenti il Sindaco Lorenzo Marcovecchio,  il Vice Sindaco Linda Marcovecchio, gran parte dei componenenti della Giunta Comunale e l’Assessore Regionale alle Attività Produttive Carlo Veneziale

La sala dell’ex Convento, non grande, affollata da attenti imprenditori locali, il settore agroalimentare ben rappresentato.

 L’argomento all’ordine del giorno  e’ forse tra i tanti dell’agenda politica il più importante per il Molise e in particolare per il nostro territorio.

  Argomento importante perchè affronta il problema del rilancio economico- industriale della regione e in particolare delle aree interne.

 Il Molise interno, con i suoi 66 comuni, e’ una delle nove aree di crisi industriale complessa riconosciute dal Ministero dello Sviluppo ai sensi dell’art. 27 della legge 134/2013.

 Delle nove aree riconosciute ben cinque sono del centro nord ( Livorno, Piombino, Rieti, Trieste, Val Vibrata) e solo quattro sono del Sud (Taranto, Gela, Termine Imerese e appunto Molise interno) ed essendo stata riconosciuta come area di crisi industriale complessa  il Molise può accedere ai benefici sulla proroga degli ammortizzatori sociali anticipate nell’ultimo confronto nazionale dal Ministro del Lavoro Poletti e riferite alla durata della cassa integrazione e alla misura di 500 euro mensili da erogare per 12 mesi ai lavoratori a cui scade l’indennità di mobilità in attesa che si adottino le misure risolutive definitive.

Aver richiesto e sostenuto la necessità di inserire  il Molise nelle area di crisi complessa e’ stato l’unico modo per poter accedere all’unico strumento e ultimo appiglio di politica industriale fatto nell’ultimo quinquennio.

 Il problema reale che si pone ora e’ come saranno utilizzate queste importanti risorse economiche che insieme ai 727 milioni di euro del Patto per il Molise, rappresentano una vera ancora di salvezza per una regione che rimanda un quadro di non ritorno sulla disoccupazione giovanile, in alcune aree al 62%.

L’Assessore Carlo Veneziale ha illustrato alla  platea di imprenditori e cittadini, le procedure  adottate e da adottare per accedere ai futuri bandi  che scaturiranno a seguito di una prima fase che sarà di ricognizione e acquisizione di informazioni che porterà ad un accordo di programma tra il Ministero dello Sviluppo Economico , la Regione e Invitalia, l’agenzia ministeriale creata per incentivare lo sviluppo economico dell’Italia, Le risorse, un unico fondo, saranno ripartite per settori industriali.

Occasione storica e preziosa se indipendentemente dalle procedure si avrà la disinteressata lucidità politica,  di voler realmente far ripartire il settore industriale, produttivo molisano, se alla voglia di elargire fondi alle imprese da parte di Invitalia si ragiona realmente in termini di reinserimento nel mercato del lavoro dei lavoratori espulsi, circa tremila (ITTIERRE, GAM e indotto metalmeccanico, compresi gli addetti dell’indotto ITTIERRE e gli avventizi della GAM) e in termini di nuova e reale occupazione e se alla distribuzione dei fondi alle imprese si associano progetti sulle infrastrutture, come la riattivazione della tratta ferroviaria Campobasso - Benevento che si ricollega alla Napoli - Bari in costruzione o alla Transcollinare, arteria in parte gia pronta che collegherebbe l’Abruzzo con il Molise, la Val di Sangro ,la Trignina e la Bifernina con una Ub a Sprontasino.

 

In questa delicata e determinante fase storica che attraversa la nostra regione, alla politica si chiede il coraggio di operare scelte e di creare finalmente quelle condizioni necessarie affinche’ imprenditori altrettanto coraggiosi, molisani e non, scelgano di investire e creare nuovi posti di lavoro in questa regione  Altrimenti ci si limita a elargire a pioggia i soliti denari probabilmente ai soliti imprenditori che con un capannone in più, o una macchina industriale nuova, intascano i fondi e non assumono una persona.   

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