AGNONE - Italia Unita, il movimento nazionale fondato da Antonio Turdò, prende posizione contro i tagli al "Caracciolo” e al distretto sanitario di Castiglione Messer Marino. Su proposta del coordinatore regionale del Molise, Pasquale Lollino, la direzione del partito ha invitato il presidente nazionale Turdò ad attivarsi in difesa dell’ospedale “Caracciolo” di Agnone. Il presidio ospedaliero molisano rappresenta, anche per i comuni dell’Alto Vastese, l’unico punto di riferimento in caso di emergenze o necessità in campo sanitario. La mobilità passiva, tanto odiata dai dirigenti medici, è per i residenti nei centri dell’entroterra vastese, una necessità e, come più volte dimostrato dalla cronaca, l’unico rimedio per salvarsi la vita in caso di emergenza. Raggiungere l’ospedale di Vasto, partendo magari da Schiavi di Abruzzo o da Castiglione Messer Marino, è davvero un’impresa. Si pensi ad un classico caso di infarto: richiesta di soccorso al 118, partenza dell’ambulanza da Vasto, arrivo sul posto, tempo di percorrenza almeno un’ora, in condizioni meteo e di percorribilità stradale normali; stabilizzazione del paziente e viaggio di ritorno presso l’ospedale. A conti fatti prima che l’infartuato arrivi a destinazione e sia opportunamente soccorso, se tutto va bene, sono passate due ore. Tutto il tempo di morire, insomma. Nel caso di Agnone, invece, i tempi si riducono almeno della metà. Unico inconveniente: il governatore del Molise ha usato la mannaia, tagliando i reparti del “Caracciolo”, declassandolo, di fatto, ad una sorta di ambulatorio o Rsa. Italia Unita, sensibile alle istanze che provengono dall’Alto Molise e dall’Alto Vastese, è pronta a battersi per assicurare il diritto alla salute dei cittadini dell’entroterra. Sempre in tema di sanità, infatti, su proposta del presidente Turdò, il direttivo nazionale ha approvato una mozione a sostegno del distretto sanitario di base di Castiglione Messer Marino, l’ennesima struttura a rischio tagli.