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Elezioni provinciali: l’8 gennaio 2017 Sindaci e Consiglieri comunali voteranno per i Consigli Provinciali. L'opinione dei cittadini conta ancora?

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8 gennaio 2017: le elezioni

Il prossimo 8 gennaio 2017 i Sindaci e i Consiglieri comunali dei comuni delle Province di Isernia e Chieti saranno chiamati a votare per il rinnovo dei Consigli Provinciali. Gli attuali Presidenti (Mario Pupillo della prov. di Chieti e Lorenzo Coia della prov. di Isernia) restano in carica perché  il loro mandato dura 4 anni, a differenza di quello dei consiglieri che dura 2 anni.

La riforma Delrio ha abolito il voto dei cittadini

La “Legge Delrio” (L. 7 aprile 2014, n.56) ha trasformato le Province in enti amministrativi di area vasta e di 2° livello e pertanto gli organi amministrativi non sono più eletti dai cittadini. La riforma, inoltre, ha abolito le Giunte consentendo al presidente di assegnare deleghe specifiche ai singoli consiglieri (ad esempio viabilità, edilizia, ecc.).

Sia il Presidente che i Consiglieri sono eletti da tutti i Sindaci e Consiglieri comunali della Provincia. Il voto però non è uguale per tutti gli elettori ma viene “ponderato” in base alla popolazione. Pertanto il voto di un consigliere comunale di un comune popoloso “pesa” di più di quello di un comune con pochi abitanti. Questo meccanismo è stato ideato per riprodurre le differenze di bacini elettorali che c’erano quando le province erano elette direttamente dai cittadini.

E i servizi? E la partecipazione?

La “Riforma Delrio” ha dunque abolito il voto popolare e le Province si trovano in una situazione di caos amministrativo senza precedenti e con continui spostamenti di competenze da un ente all'altro. E nel frattempo che la politica decide cosa fare delle province, i cittadini delle aree interne e svantaggiate sono costretti a ricevere servizi sempre più carenti se non del tutto assenti come nel caso della viabilità ormai al collasso. Il tutto senza nemmeno poter esprimere più con il proprio voto/astensione il consenso o il dissenso verso le decisioni adottate.

Siccome saranno i Sindaci e i Consiglieri a doversi recare o meno alle urne, non sarebbe forse un dovere per gli amministratori comunali organizzare incontri pubblici per discutere con i cittadini dei servizi, della viabilità e dell’edilizia scolastica?

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