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Lettera aperta ai sindaci di Agnone e Capracotta

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Stamattina ho letto questo drammatico post di Don Francesco Martino. “Dalla Dialisi di Isernia: oggi la nostra giornata è cominciata al Caracciolo alle 5.45 del mattino; alle ore 6,25 siamo partiti per Sant'Angelo del Pesco per prendere un'altra paziente, quindi via Castel Di Sangro siamo giunti ad Isernia alle 7.45. Un altra infermiera delle nostre ieri sera si è sentita male , un nostro collega ha rifiutato di dializzare. Il viaggio ci ha spossato, qui c'è una certa agitazione. Ci hanno attaccato gli infermieri, la sala Dialisi è spaziosa, ma hanno l'ecografo rotto e anche qui hanno i loro problemi non trascurabili. Chiedono anche qui aiuto per le loro difficoltà. Siamo anche qui pieni e non ci sono posti per le emergenze. Non è tempo di piegare la testa: qui va fatta la rivoluzione!......”

Ricordo molto bene che, nell’ultima battaglia politica del maggio scorso per la conquista delle Amministrazioni di Capracotta e Agnone, Vi siete espressi in questi termini.Basta con i piccoli lavori pubblici per il rifacimento di un marciapiede, di una fioriera, di un vicolo, di lampionarie, ecc…Occorre uno orizzonte più vasto, una politica territoriale che dia credibilità a tutto il territorio, circostante i singoli comuni,….basta con il campanilismo fine a sé stesso, basta con l’isolamento….”.

Molti vi hanno creduto, tra cui io stesso, e vi hanno dato la loro fiducia. Mi sento pertanto nel diritto di chiedervi: Cosa pensate di fare di fronte alle denunce giornaliere di un welfare sempre più povero, praticato dalla Regione Molise che porta alle vicende denunciate da Don Martino e da altri cittadini? Cosa pensate di fare di fronte allo stallo di un piano sanitario incomprensibile? Cosa pensate di fare di fronte alla mancanza di un più pallido piano per il sostegno alle aree interne della regione, limitrofe a quelle altrettanto tartassate dell’Abruzzo?

I cittadini hanno diritto di sapere se anche le Vostre Amministrazioni si muovono, come altre del passato, nell’ottica partitica e di convenienza di parte, piuttosto che nell’interesse generale del territorio altomolisano. E le Stelle (5S) non pensino di strumentalizzare queste situazioni per altre lotte di partito, pensando di trarne profitto. Il territorio dell’Alto Molise non può più sopportare queste lotte fratricide tra persone e gruppi partitici.

Per fronteggiare la protervia dei capoluoghi di regione e provincia, occorrono  politica territoriale e la consapevolezza che da soli, continuando a litigare sotto il proprio campanile, L'Alto Molise vedrà situazioni anche peggiori dell'attuale.

Enzo Carmine Delli Quadri

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