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118, Flacco: "Il mio impegno è di attivare subito le postazioni medicalizzate. La Asl ha fatto uno sforzo economico non indifferente"

Intervista al DG della Asl "Lanciano-Vasto-Chieti"

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Sulla vicenda delle postazioni medicalizzate del 118 abbiamo intervistato il Direttore della Asl Lanciano Vasto Chieti per avere altre informazioni sulla vicenda. Altomolise.net resta a disposizione di chiunque volesse esprimere la propria opinione. 

Dott. Flacco quali sono state le ragioni addotte dai medici per il rifiuto alla presa dell’incarico?

Sostanzialmente non si sono messi d’accordo su dove andare rispetto alle nostre priorità. Siccome ogni postazione necessità di 5 medici, almeno nel numero minino, e c’era chi voleva andare a San Salvo, chi a Lama dei Peligni, chi a Castiglione, ecc.,  neanche quei sette che avevano dato la disponibilità si sono messi d’accordo.

Su questo la Asl non può in qualche modo spingerli, o addirittura obbligarli, a scegliere un’unica soluzione?

No, perché nel momento in cui li obbligo ad andare ad esempio a Castiglione o San Salvo o Lama dei Peligni loto possono non accettare. Quindi bisogna cercare di farli mettere d’accordo.

Sul rifiuto non ci sono stati anche problemi di natura contrattuale o sulla retribuzione proposta?

No. Al massimo per qualcuno l’unico problema poteva essere il fatto che si tratta di un tempo determinato.

Rispetto alla sede di Castiglione, che è una di quelle che si trova nella condizione territoriale e montana tra le più disagiate, in che modo si può riuscire a trovare una soluzione in tempi brevi?

Bisogna fare ulteriori passaggi, tenendo anche presente che Castiglione è passata da una situazione H12 ad una H24 con gli infermieri. E anche trovare questi infermieri non è stato facile. La nostra volontà,  intenzione e tutto il nostro programma e impegno di spesa era quello di mettere i medici nella postazione 118 quanto prima. Purtroppo fin’ora non ci stiamo riuscendo per questo problema.

Dunque non è possibile partire con un numero inferiore rispetto ai 5 medici per postazione?

No, perché poi ci sono fasce orarie coperte e fasce non coperte. Il servizio deve coprire le 24 ore perché l’utenza sa che c’è un medico ma non lo trova. Una volta che parte, la postazione deve coprire tutto il tempo delle 24 ore: o sappiamo che c’è solo l’infermiere o che c’è anche il medico.

Dunque bisogna ancora attendere ?

Ora io rifarò un passaggio con i 7 medici per convincerli ad attivare almeno qualche postazione. Dopo di che, come dicevo nel comunicato, noi cercheremo di fare un altro tipo di discorso che è quello delle cosiddette “carenze” per dare la possibilità anche a chi è fuori regione o Asl di rientrare. Ovviamente chi sta fuori e oggi ha un tempo indeterminato di certo non sarebbe venuto a fare un tempo determinato. Faremo le cosiddette “mobilità” e sappiamo che ci sono persone da fuori regione e Asl che vogliono rientrare.

Quando è stato emanato il bando non era possibile indicare già allora delle priorità per le zone montane?

Nel bando non c’erano, ma nel momento in cui i medici facevano domanda gli abbiamo indicato le priorità e Castiglione era al 2° posto dopo San Salvo, che è una postazione che fa tanti interventi. Dopo c’erano anche Torricella e Lama dei Peligni. Io volevo attivare le postazioni mediche entro l’anno ed era anche un impegno economico non indifferente per la Asl prendere di colpo 26 medici. Era un impegno oltre che della Asl anche dell’assessore regionale alla sanità. Ad oggi la situazione è questa e vediamo cosa è possibile fare nel più breve tempo possibile.

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