Partecipa a Alto Molise

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

...e la A.S.Re.M. imbavaglia i dipendenti: questa cosa,ma anche quell’altra, non s’ha da dire!Sindacati  e associazioni di categoria”parlanti” cercasi.

Condividi su:

 

 

 

 

Forse pochi sanno che  il 10 nov.2016 la A.S.Re.M. ha approvato e pubblicato il provvedimento del Direttore generale,Ing. Sosto,  con l’avvallo del Responsabile Anticorruzione e Trasparenza D.ssa Buono, e , anche con  la firma del Direttore Sanitario dott.Lucchetti, il  nuovo “Codice di comportamento dei dipendenti”. E allora,direte voi?E allora leggetelo e vi si drizzeranno i capelli. Il nuovo Codice (che potrete leggere nel link allegato) integra  quello generale, già esistente , per i dipendenti pubblici approvato con D.P.R. 16 aprile 2013, ma evidentemente a C/Basso,ritenendo quello in vigore insoddisfacente, hanno inteso dare un giro di vite e limitare ulteriormente la libertà di parola dei propri dipendenti .  Perchè? Viene il sospetto che siccome si apprestavano  a rendere pubblico l’Atto aziendale ( dic.2016) che si  è rivelato una farsa perché non chiarisce nulla anzi lascia più domande di prima,o,come lo abbiamo definito “quella cosa con la quale o senza la quale si rimane tale e quale” dovevano chiudere la bocca a quel pubblico capace di comprenderlo e commentarlo e quindi,magari,spiegarlo ai cittadini comuni: medici ed operatori del settore  che conoscono benissimo la situazione sanitaria. La miglior difesa è l’attacco e se  si chiudono le bocche è impossibile sentirle parlare. Del resto il sospetto sorge spontaneo visto che nei vari comitati civici sorti a difesa della sanità,molti sono i “militanti” in camice bianco (medici,infermieri e operatori sanitari in generale). Allora quale miglior mossa che chiudere la bocca a chi più di altri conosce la materia sanitaria?Si voleva quindi colpire così anche i i Comitati pensando che non sarebbero stati capaci di informarsi e capire da soli?Tutti ignoranti? Qualcuno disse “ A pensare male si fa peccato,ma spesso ci si azzecca!” Basta leggere il  nuovo Codice per capire che neanche passati regimi autoritari avrebbero saputo fare meglio. Prestate attenzione all’art.6,quello che s’intitola “Partecipazione ad associazioni ed organizzazioni” per esempio, non vi anticipo nulla per non rovinarvi la sorpresa. Oppure all’Art.13. Normano perfino l’uso dei social,la condivisione di “considerazioni altrui ,anche se di autorevoli economisti o esperti del settore”,NON devono riportare “opinioni personali riguardanti la propria azienda”. Non possono rilasciare dichiarazioni stampa che coinvolgano il vertice aziendale e se contattati da giornalisti devono informare l’ufficio Relazioni con il Pubblico…e tante altre chicche che non faticherete ad individuare. Ovviamente ci sono anche frasi generiche dove affermano che il dipendente non deve rilasciare dichiarazioni offensive per l’Azienda. E chi stabilisce cosa è offensivo e cosa no? Ovviamente loro. Insomma ,i dipendenti sono trattati come una sorta di decerebrati a cui imporre regole ferree per evitare danni d’immagine all’Azienda,mentre appare chiarissimo che non vogliono critiche ed intralcio alcuno a quanto decidono nelle segrete stanze,ma sulla nostra pelle!  Non sarebbe stato più dignitoso inviare ad ogni dipendente una scorta di cerotti da applicarsi sulla bocca?Ma quale codice etico: questo è un bavaglio degno dei regimi repressivi che credevamo scomparsi nella nostra società. Ma sapete cos’è che sgomenta di più? Che nessun sindacato o associazione di categoria che dir si voglia ha detto “A”,neanche minuscola,almeno a quanto ci risulta!Com’è possibile accettare simili diktat? Dove sono i sindacati? Come si può accettare un simile Codice e non tutelare i dipendenti? Però i Dirigenti  hanno fatto un errore di valutazione: la maggioranza dei cittadini non ha firmato alcun contratto con la A.S.Re.M. ed ormai la sanità, grazie  ai Comitati civici,è diventato argomento sensibile e ”attenzionato”: non servirà chiudere bocca a medici ed operatori, la verità la leggiamo tutti perché la viviamo tutti quotidianamente come utenti di un servizio che paghiamo e che non funziona,e, a noi non chiuderete la bocca: MAI e in NESSUN modo! Una domanda anche al Presidente Frattura: ha letto questo nuovo codice etico?Ne era a conoscenza? Come può permettere a questa sorta di novelli Torquemada di riportare il nostro Molise in epoche repressive che credevamo sconfitte?Possiamo ancora considerarci una Regione civile?  Nei prossimi concorsi per assumere personale cosa farete?Metterete tra i requisiti la necessità di essere muti? I  problemi della sanità molisana non si risolvono con il mettere il bavaglio agli operatori e nascondendo la cenere sotto il tappeto, ma  con una valutazione serena ed obbiettiva che può nascere solo da un attento ascolto degli stessi operatori del settore che con i pazienti soffrono in prima linea le deficienze del nostro sistema sanitario e gli egoismi di parte, e che,se intervengono, lo fanno perché vogliono migliorare le cose e non affossare l'azienda, nè tantomeno per i propri tornaconti personali: in sanità non può esistere il pensiero tecnico unico perché esso deve rispettare i principi democratici dell'art. 32 della Costituzione, l'universalità della cura, l'uguaglianza di tutti i cittadini anche in questo campo, il dovere dell’assitenza sanitaria rispettosa della persona, pari condizioni di accesso e non nudi e freddi conti economici che creano disuguaglianze sociali tra chi può permettersi di spendere e chi non ha nulla, principi traditi da questo Codice Rocco. Cogliamo l’occasione per ribadire che anche sull’ultima tristissima e dolorosa vicenda della signora in dialisi morta durante il trasporto da Isernia ad Agnone resteremo vigili e non permetteremo insabbiamenti di sorta:resteremo attenti e attueremo tutte le forme di protesta a nostra disposizione,non escludendo eventuali azioni legali, affinchè venga fatta chiarezza su tutta la questione e,se emergeranno responsabilità,vengano punite,quelle sì,severamente. Potete mettere tutti i bavagli che volete ai dipendenti,ma i cittadini non resteranno a guardare,e questa non è una minaccia:è una promessa che nasce dal diritto/dovere di vedere garantito il diritto alla salute.

Per il Comitato Civico “Il Cittadino c’è

La Responsabile della Comunicazione

Nunzia Zarlenga

http://www.asrem.org/amministrazione_trasparente/disposizioni_generali/atti_generali/codice_comportamento/provv_dg_902_2016_codice_comportamento.pdf

 

Condividi su:

Seguici su Facebook