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MANOVRA FINANZIARIA, PICCOLI COMUNI I PIU' PENALIZZATI

La disamina del sindaco di Capracotta, Antonio Monaco

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CAPRACOTTA - Manovra finanziaria, chi pagherà di più sono i piccoli Comuni. L'Italia come la Grecia? Nessuno conferma, nessuno smentisce. Di fatti il nostro Governo sta mettendo in atto una manovra finanziaria di grandi dimensioni che tenta di rimediare ad una situazione di bilancio che preoccupa non poco, non solo il nostro governo ma l'intera Europa. La manovra di circa 28miliardi di euro interesserà per circa la metà, 13miliardi di euro, Regioni e Enti Locali con un drastico taglio ai trasferimenti a favore delle autonomie locali. E se si vuol far passare, ipocritamente, che la manovra sarà indolore per le tasche degli italiani, qualcuno dovrà pur spiegare come i Comuni, in particolare quelli di minime dimensioni, faranno fronte ai servizi che devono rendere ai cittadini, a quelle fasce sociali più deboli che pagano sempre, e sono sempre loro, le conseguenze di queste manovre. Minori risorse ai Comuni significa minori servizi, e se si vogliono mantenere servizi confacenti alle esigenze dei cittadini bisogna ritoccare tasse e tariffe locali, per cui mentre dallo stato centrale si fa trasparire la falsa impostazione di una manovra "senza ulteriori tasse", nella sostanza si obbligano altri, ovvero gli enti locali a rivedere i conti, a rivedere le tariffe, a chiedere agli anziani una maggiore compartecipazione per l'assistenza domiciliare, alle famiglie una maggiore compartecipazione per la mense scolastiche, a portare al massimo l'Ici, la Tarsu, i corrispettivi per la gestione degli acquedotti e della depurazione. Le mani nelle tasche degli italiani ci si mettono, eccome, solo che le decisioni vengono rimesse ad altri. Ponzio Pilato si lav• le mani oltre duemila anni fa, lo fece una sola volta. Nel nostro Paese questa telenovela si ripete da anni, e l'unico imputato è sempre l'ente locale, e in particolare i piccoli Comuni; pare infatti che per Roma, la nostra Capitale, a corto di risorse, dopo aver destinato nel passato oltre 500milioni di fondi straordinari, la manovra prevede una tassa di 10euro per ogni turista che soggiorni in un albergo romano. Bella idea, e gli altri Comuni che subiranno gli stessi tagli, come devono sopravvivere? Le Regioni hanno bocciato la manovra, e non a caso. Gli enti locali saranno costretti a mettere in moto il movimento dei tributi, senza dimenticare che i Comuni aspettano ancora parte dei trasferimenti Ici sulla prima casa. L'imposta abolita dal Governo centrale la stanno pagando i Comuni che aspettano ancora l'ultima parte di trasferimento ICI dell'anno 2008, e siamo nel 2010. Questo ha bloccato la programmazione comunale, perchè le risorse ICI trasferite a singhiozzi non consentono di programmare alcunchè. Ancor più grave mi sembra la situazione di noi molisani alle prese con il rientro sanitario, con il rischio dell'aggravio della tassazione di competenza regionale, con il taglio di servizi sanitari e quindi maggiori tasse, meno servizi e minori risorse. Oggi ai minori trasferimenti statuiti per legge, si pone sul piatto della bilancia un introito a favore dei Comuni nella misura del 33 per cento delle maggiori entrate derivanti dalla lotta all'evasione. Ma quale evasione si vuole accertare in un Comune di 300 o 400 abitanti dove il piccolo negozio di generi alimentari svolge un servizio sociale, o dove il piccolo bar svolge una funzione di aggregazione sociale. Forse nei grandi centri qualche risorsa arriverà nelle casse comunali. Nessun risultato può attendersi per le casse dei 2mila piccoli comuni italiani che invece di ricevere aiuti, continuano a ricevere tagli. All'orizzonte non sembra esserci nulla di rassicurante. Di certo ci saranno migliaia di piccole manovre dei Comuni italiani che hanno il diritto - dovere di assicurare vivibilità alle loro comunità. Per tenere i conti in regola o si riduce la spesa o si trovano altre entrate. E la spesa dei piccoli Comuni è già al lumicino. Antonio Monaco sindaco di Capracotta
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