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Trivento- Il Sindaco ordina ai triventini di spalare la neve dai marciapidi antistanti le proprie abitazioni: La strana ordinanza del sindaco di Tullio Farina Capogruppo Trivento che vorrei

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Ho letto l’ordinanza n. 5 del 12/1/2017 del sindaco di Trivento sul servizio” fai da te” circa la rimozione neve. Per onestà intellettuale e per rispetto dell’obbiettività devo dire, anche se può sembrare paradossale detto da me, che in qualche punto la condivido, laddove impone ai cittadini la rimozione di pericolose stalattiti pendenti dalle proprie abitazioni nonché la rimozione e la pulizia della neve sugli usci delle rispettive abitazioni. Questi provvedimenti ci stanno tutti, unica eccezione per gli anziani soli ai quali il Comune dovrebbe sostituirsi. Al contrario tutte le altre “imposizioni”   non solo sono fuori dalla grazia di dio , ma anche degli uomini. Non si può pretendere che i cittadini acquistino il sale e lo spargano su tutto il fronte della casa e sull’area antistante la propria abitazione che risulta comunque essere area pubblica, non si può imporre ai cittadini di togliere il peso della neve dai tetti e dai balconi pretendendo che essa non venga buttata a terra. La collaborazione dei cittadini  poi  va  chiesta in via preventiva con un’ordinanza emanata almeno un mese prima per dare ad essi la possibilità di dotarsi di tutti i mezzi necessari per fronteggiare la situazione e non con un’ordinanza pubblicata dopo il verificarsi dei fatti che prevede anche sanzioni pecuniarie. Inoltre se i cittadini non devono parcheggiare le macchine in punti strategici che impediscono il passaggio dei mezzi anti neve  devono essere avvisati la sera prima dell’annunciato evento nevoso. Oggi, per fortuna, si ha la possibilità quasi in tempo reale di sapere quando e quanta neve cade. L’ordinanza emanata, opportunamente modificata nei punti più strampalati, doveva essere parte integrante del piano neve relativo all’anno 2017. Invece tale piano si è limitato ad individuare solo i comparti, peraltro individuati nei precedenti anni, senza preoccuparsi minimamente della qualità del servizio reso ai cittadini. Aspetto solo di vedere quanta somma sia stata spesa o elargita in questi giorni per constatare poi i risultati conseguiti. Non vorrei che il piano neve fosse stato fatto più per le ditte che per i cittadini. Una cosa comunque è certa, al di là di ogni critica e polemica, quello che è accaduto in occasione di questa ultima nevicata da quando sono consigliere. comunale ossia dal 1977, non si è mai verificato. Un intero paese in ginocchio impossibilitato a muoversi sia con i piedi che con le autovetture. In molte punti sembra che la neve sia prima stata compressa e compattata e poi si è cercato di rimuoverla non senza difficoltà. Per fortuna che la natura stessa si è autodifesa con la provvidenziale alzata di  vento  che ha “ammorbidito” il grosso spessore di ghiaccio, dando così  la possibilità agli addetti ai lavori per poterla rimuovere. Se la temperatura fosse rimasta rigida per l’entrata di carnevale, ossia il 17 gennaio, i triventini avrebbero impastato le tradizionali “ pallotte” con la neve,  creando un altro piatto tipico ed originale. Secondo me il maltempo ha colto gli amministratori impreparati a fronteggiare la situazione e questo fatto deve farli riflettere per il futuro perché l’inesperienza non paga. Quando si predispone un bilancio comunale le somme vanno impiegate prima per interventi utili e poi per quelli non essenziali. E’ meglio dare un contributo in meno stornando quelle somme sull’acquisto di sale da mettere a disposizione anche per quei volenterosi cittadini che volessero spargerlo sulle pubbliche strade, davanti alle scuole e agli uffici pubblici. Chiedere ai cittadini di sobbarcarsi anche la spesa del sale dopo i disagi subiti mi sembra davvero troppo

Tullio Farina capogruppo Trivento che vorrei

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