AGNONE. Com’ è noto , i Borrelli, Mastronardi ed altri amministratori della Comunità hanno prodotto contro la mia persona denunce e querele per ipotesi di usurpazione di funzioni , diffamazione a mezzo stampa, ingiuria e diffamazione, che mi hanno visto, completamente scagionato, per aver agito sempre nel rispetto del principio della continenza e del legittimo diritto di critica, nell’ambito delle funzioni e prerogative di Consigliere comunale e Consigliere della Comunità Montana ”Alto Molise”.
Il fatto:
Il mio avvocato, ai sensi dell’ art.391 quater c. p. p ( indagini difensive in procedimenti connessi) , si è fatto carico di richiedere al Comune di Agnone, atti e documentazione inerenti gli incarichi professionali di geologo affidati al dott. Errico Borrelli, già Presidente e Commissario della Comunità Montana “Alto Molise” e Sindaco di Belmonte del Sannio .
Il Comune di Agnone , nella persona del Segretario Generale p.t. legittimamente, ha rilasciato al mio Avvocato gli atti richiesti.
Il Borrelli, ha avuto l ‘ardire ( anche in questa circostanza ) di sporgere denuncia-querela
““ ai danni del sig. Albino Iacovone e di quanti altri hanno con lui concorso, anche in sua vece ed interesse, nonché di chi ha contribuito al rilascio degli atti in suo favore con abuso dei suoi poteri ed in violazione dei suoi doveri (ndr. nell’ esposizione dei fatti il Borrelli fa espresso riferimento al Segretario generale del Comune di Agnone Avv. Maria Teresa Miraldi), affinchè siano puniti per tutti i reati ravvisabili nei fatti innanzi esposti, sia essi procedibili d’ ufficio che a querela di parte””
Il motivo principale della querela :
- Per Albino Iacovone “” con la chiara finalità di scavare nella mia vita professionale e privata, in violazione di ogni norma sulla riservatezza dei dati personali, al chiaro fine di arrecarmi pregiudizio con l’ indebito utilizzo della privata documentazione che potrebbe essere ulteriormente divulgata ed utilizzata “”
- Per il Segretario Generale Avv. Miraldi “” non aveva alcun diritto di rilasciare le copie degli atti ….in dispregio del diritto alla mia riservatezza e con abuso dei suoi poteri…””.
L’ ardire di Borrelli supera veramente ogni limite di ragionevolezza laddove considera, una normale richiesta di atti pubblici, un qualcosa di riservato e personale.
In poco parole per il Borrelli esercitare incarichi professionali pubblici è qualcosa di privato e riservato!
Tali convinzioni sono ancora più suggestive ed esileranti perché provenienti da una persona che ha esercitato ed esercita funzioni pubbliche.
Orbene , il Tribunale di Isernia,, nel proc. n. 770/2010 PM mod.21, ha così deciso:
- querela, per ipotesi di violazione dell’ art.167 d. l.vo n.196/03 ( codice della privacy):
a)- richiesta archiviazione PM dr. Federico Scioli del 19/04/2010
““ Non sono ipotizzabili, neanche astrattamente, fatti penalmente rilevanti.
Dalla documentazione prodotta dallo stesso denunciante si evince chiaramente che i documenti rilasciati all’ indagato non contengono affatto dati sensibili, secondo la definizione contenuta nell’ art.4, lett. D), d. lgs. 196/2003.
Si tratta infatti di documentazione concernente l’ attività organizzativa ed il funzionamento di un ente pubblico, quale il comune di Agnone.
Non può ipotizzarsi pertanto il reato di cui all’ art.167 d.l.vo 196/03 “”
b)- decreto di archiviazione GIP dr. Luigi Cuomo del 15 marzo 2011
““ la notizia di reato è infondata e gli elementi acquisiti non sono idonei a sostenere l’ accusa in giudizio.
La documentazione in contestazione non contiene dati sensibili””
Ai lettori il giudizio.