Dichiarazione di voto sul bilancio di previsione 2017 del Comune di Trivento del gruppo politico “ Trivento che vorrei”
Anche per il bilancio di previsione 2017-2019, nessun emendamento è stato presentato dalla minoranza, non per mancanza di proposte, di idee o di spirito collaborativo, ma per la presa d’atto che questa maggioranza è sorda ad ogni nostra proposta, chiusa nel suo fortino a difendere l’indifendibile. Non alberga in essa la cultura del creare ponti, ma solo divisori insormontabili. Oggi poi con l’elezione di Trump in America si è rafforzata la convinzione per cui il divisorio si è trasformato in muro.
Nel bilancio di previsione 2017, in materia di riduzione delle imposte, non si registra niente di nuovo sul fronte occidentale, “gattopardescamente” tutto doveva cambiare perché tutto doveva restare come prima. E così è stato.
Pertanto quasi tutte le aliquote e le tariffe sono rimaste identiche a quelle del 2016, che a loro volta, erano identiche a quelle del 2015 e queste ultima a quelle del 2014. In buona sostanza c’è stato, per volontà politica, un mero “copia e incolla” di tutte le delibere di giunta relative alle determinazione di tasse e balzelli. Si sperava che il 2017 avesse portato qualche lieta novità nella diminuzione dei tributi. Evidentemente il numero 17 ha portato iella alla cittadinanza.
Neanche la pietà cristiana ha convinto gli attuali amministratori a diminuire le tariffe per i servizi cimiteriali (esumazioni, tumulazioni ecc. ).
Sui servizi scolastici si deve registrare ancora una copertura del 50,54% sul servizio mensa a fronte di un minimo del 36% previsto per legge, mentre sul servizio del trasporto scolastico è rimasto l’odioso balzello.
Sui servizi a domanda individuale c’è da segnalare l’esclusione, senza motivazione alcuna da tali servizi, di quelli relativi agli impianti sportivi e all’utilizzo dei locali comunali per cui non è stato previsto nessun introito, sebbene tali servizi vengano continuamente concessi ed utilizzati. Oggi addirittura si vogliono includere con un nuovo capitolato i locali, concessi continuamente ai richiedenti di ogni genere quali quelli del Centro polifunzionale, tra quelli da pulire a carico del Comune. Per cui il risultato è il seguente: i servizi per quali ci dovrebbe essere la compartecipazione dell’utenza restano esclusi dai pagamenti, mentre si bussa alla porta del trasporto scolastico per un servizio obbligatorio come le scuole elementari e medie.
Ci si chiede poi come vengono utilizzate tutte le somme di tributi non pagati che entrano in più nelle casse comunali sia per gli accertamenti degli anni scorsi che per l’aumento delle tariffe operato a suo tempo dal commissario prefettizio; come vengono utilizzate quelle somme che si sono risparmiate con il pensionamento di 9 dipendenti dal 2009 ad oggi; come vengono utilizzate le somme ricavate con l’installazione dei tre impianti fotovoltaici che, secondo l’assessore al risanamento del dissesto pro tempore, sarebbero state utilizzate per la diminuzione dei tributi. Queste tre circostanze positive con amministratori accorti e giudiziosi necessariamente avrebbero dovuto determinare una diminuzione dei tributi. Invece così non è stato, anzi bisogna ringraziare il governo nazionale che ha imposto il blocco delle tariffe altrimenti avremmo avuto anche la sgradita sorpresa dell’aumento di esse!
A fronte di nuove e certe entrate sostanziali che gonfiano le casse comunali si assiste invece al “panta rei” eraclitiano delle spese e delle esternalizzazioni dei servizi , tanto da prendere atto del continuo ed inesorabile scorrere delle spese per i lavori manutentivi in mille rivoli senza alcuna forma di sana e giusta forma concorrenziale, ma con affidamenti diretti alla “Far West”, privi di criteri e regole fisse. Tutti i lavori manutentivi (rete idrica e fognante, riparazione mezzi comunali, rete elettrica, manutenzione strade interpoderali, via dicendo e compagnia cantando!) rappresentano un grosso serbatoio di spese, un vero e proprio pozzo di San Patrizio, che se disciplinati e meglio ordinati, consentirebbero una notevole fonte di risparmio per il Comune a beneficio dell’intera collettività. Siamo curiosi perciò di conoscere i dati contabili sulla spesa annuale di tutti lavori manutentivi, soprattutto la spesa ordinaria e straordinaria della rete idrica e fognante, per aver miglior contezza di quanto accaduto e speso. In tal senso, in ossequio al principio della trasparenza abbiamo chiesto la pubblicazione di tutte le spese con i relativi soggetti affidatari. Attendiamo con fiducia.
La ripresa economica di una realtà sociale si favorisce con la diminuzione delle tasse che permette alla famiglie di spendere di più e non solo con l’arricchimento di professionisti ed imprenditori.
Analizzando, a tratti, la nota di aggiornamento del D.U.P. si resta meravigliati per alcuni propositi e dichiarazioni che si riscontano però solo sulla carta, ma non nei fatti. Nel D.U.P., quindi, sembra essere stata descritta una realtà virtuale e non effettiva delle cose. Infatti, nel leggere ad esempio, i buoni propositi sui provvedimenti relativi alla sicurezza, sull’ordine pubblico e sul diritto allo studio sembra che la popolazione viva nella utopistica “Città del Sole” di Tommaso Campanella.
Come è possibile parlare di diritto allo studio se le scuole ancora oggi, dopo tanti soldi spesi, hanno gravi problemi negli impianti di riscaldamento e nella copertura dei tetti che fanno filtrare rivoli di acqua piovana? Come è possibile considerare, in una realtà demografica quale quella di Trivento che vede la maggior parte della popolazione risiedere nell’agro, il trasporto scolastico come servizio non essenziale ma ausiliario al diritto allo studio?
E si potrebbe ancora continuare con l’elenco delle pie intenzioni contenute nel D.U.P. Ma che senso avrebbe dialogare se la muta e solinga maggioranza, da oltre tre anni caduta nel letargo, non dà nessun segnale di attenzione e di interesse ai problemi della collettività, essendo in tutte altre faccende affaccendata?
Relativamente alle censure sul Piano di Alienazione degli immobili comunale e sul Piano Triennale delle Opere Pubbliche si rimanda a quanto già detto nelle delibere della loro approvazione nelle quali abbiamo espresso il nostro voto di contrarietà. Più non diciamo sapendo che i destinatari sono politicamente inconsistenti. Esprimiamo pertanto il nostro voto contrario sul bilancio di previsione 2017
Trivento 29/3/2017
I consiglieri
Tullio Farina
Maurizio Farina