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Il caro gasolio metti in crisi le imprese agricole

L'allarme della Confederazione italiana agricoltori

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«Il 'caro' gasolio mette in crisi le imprese agricole. I continui aumenti del carburante (che ormai supera un euro al litro) hanno effetti devastanti nel settore. Le serre subiscono i danni più pesanti, ma anche per le altre aziende è emergenza. Secondo le prime stime, c'è il rischio che a fine 2011 l'intero mondo agricolo sia costretto a sostenere un ulteriore pesante 'fardellò da oltre 2 miliardi di euro, determinato proprio dai rialzi del petrolio». A lanciare l'allarme è la Cia-Confederazione italiana agricoltori, in occasione del nuovo record storico registrato dal prezzo della benzina nel nostro Paese. «Di fronte ad un'escalation del genere c'è il fondato pericolo che migliaia di imprese possano uscire dal mercato», - avverte la Cia, sottolineando che la situazione è aggravata «dall'abolizione, nel novembre del 2009, delle agevolazioni (l'accisa zero) sull'acquisto di gasolio per le serre». «Oltretutto - aggiunge la Confederazione -, la stagione invernale, appena passata, ha lasciato il segno. Soprattutto, da parte delle serre è cresciuto il ricorso al riscaldamento delle strutture e ciò ha determinato un incremento di consumi di carburanti, con il relativo aggravio nella gestione aziendale. Inoltre, i lavori primaverili delle campagne e l'utilizzo massiccio di macchinari provoca ulteriori problemi di carattere economico per le imprese agricole che già fanno i conti con costi pesanti e con prezzi non certo remunerativi». Per questa ragione, la Cia chiede «non solo la reintroduzione, ma anche l'estensione del 'bonus gasoliò per tutte le aziende agricole, in considerazione dei gravosi oneri produttivi e contributivi che sono costrette a sostenere». (ANSA). Y82 04-MAG-11 17:44 NNN
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