Partecipa a Alto Molise

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Il Caracciolo muore per omissione di soccorso! L'infausta diagnosi della fondatrice del comitato civico" Il cittadino c'è"

Condividi su:

Nunzia Zarlenga, la fondatrice del comitato  civico Il Cittadino c'è, fa diagnosi sul futuro dell'ospedale S.F.Caracciolo di Agnone. Diagnosi  infausta e ne decreta la morte imminente, attraverso gli elementi in lei possesso. La combattiva Nunzia Zarlenga, promotrice di vere battaglie a difesa dell'Ospedale altomolisano e altovastese,prende atto della morte annunciata del nosocomio nell'indifferenza generale, e non risparmia nessuno nel suo rassegnato "j' accuse", compreso la sua creatura "Il cittadino c'e'".

Il San Francesco Caracciolo riconosciuto come ospedale di area disagiata,fatto sta che stenta a decollare, seppur fortemente ridimensionato, in questa nuova veste. Le forze politiche comunali di maggioranza oltre a minacce, esposti, e capatine senza novità degne di nota, con il senatore Razzi e  l'esponente politico di centro destra Giordano Tredicine presso il sottosegretario alla salute Faraoni, null'altro hanno fatto. Le forze politiche di opposizione comunali su questo delicatissimo e determinante argomento tacciono,immerse probabilmente in mediazioni e tatticismi pre elezioni regionali e forse sarebbe il caso di organizzare un sit-in in via  Genova,11 a Campobasso.

La triste rassegnazione, che si evince dalle dichiarazioni di Nunzia Zarlenga, rispecchia purtroppo un sentimento collettivo nella comunità agnonese.  Ma forse si potrebbero ritirare fuori dai cassetti le lenzuola bianche e far sentire la propria voce a difesa di diritti inalienabili.Forse!

 

Di seguito le dichiarazioni di Nunzia Zarlenga

"Il Caracciolo fatto a pezzi giorno dopo giorno in un silenzio assordante. Ricevo notizie devastanti,faccio qualche telefonata e capisco che è peggio di quanto previsto. La chirurgia è andata,il personale dipende da Isernia e dobbiamo decidere se la nostra bella e nuova sala operatoria sia meglio adibirla a serra per pomodori visto che anche il poco previsto stenta a decollare. Il servizio endoscopico è bloccato:macchinario obsoleto e non funzionante tanto da non permettere neanche una riparazione efficiente e ci vogliono soldi,tanti,per acquistarne uno nuovo e forse non vale la pena per quattro montanari. Presumo che anche l’endoscopia si dovrà fare altrove. Mi dicono che anche il dott.Daniele Cerimele che caparbiamente assicurava l’ambulatorio di ortopedia due volte a settimana,sta avendo il suo bel pacchetto regalo di problemi e ostacoli e quindi forse dovremmo prepararci ad un altro saluto. Mi risulta che il reparto medicina non stia meglio,Il primario dott.Di Nucci è vicinissimo alla pensione ( se già non ci è andato) ,e non ci sembra siano arrivati medici in aiuto o sostituzione. Che fine farò il reparto? Non è dato sapere.

Radiologia,senza medico, e con la tanto attesa lettura a distanza ancora non operativa. Laboratorio analisi in via di smantellamento,funzionerà solo per le urgenze interne, tutti gli altri prelievi saranno spediti altrove. Dialisi, funzionerà solo nei casi in cui non sarà necessaria la presenza di un medico,per i pazienti con patologie a rischio si prevedono tour turistici per il Molise con possibilità di acquistare,durante il viaggio,la famosa batteria di pentole. Quello che è successo quest’inverno ormai è un lontano ricordo,archiviato, anzi cestinato, in attesa di strapparci le vesti nel prossimo inverno. In proposito mi dicono fosse stato presentato un progetto per una nuova sede in grado di superare tutte le opposizioni sulle carenze dei locali,ma pare non abbia incontrato il consenso dell’amministrazione. Avranno avuto buoni motivi,ma anche su questo il silenzio impera.

Il ricorso al Tar ha subito un rinvio senza colpo ferire, senza che nessuno facesse presente all’Avvocatura di Stato, responsabile del rinvio, che siamo in emergenza,anzi emergenzissima! Ma tutto questo accade in SILENZIO.

Nessuno informa i cittadini,ammesso che vogliano sentire e conoscere la situazione.Il personale sanitario strangolato dal nuovo codice etico è muto. Muti sono gli organi di stampa locale e non c’è un solo giornalista che abbia avuto voglia di fare uno straccio di inchiesta o intervista sulla situazione.

Muti i comitati, forse ingabbiati in quel “tutti insieme appassionatamente si vince” che non è vincente per niente,anzi appiattisce ingoiando in un sol boccone qualsiasi voce fuori dal coro.

Muta l’Amministrazione e ancor più muto l’assessore alla sanità che deve aver dimenticato sul palco del comizio elettorale verve e propositi di riscossa. Ci aspettavamo lenzuola rosse al posto del criticato bianco,ma,ahimè, neanche uno strofinaccio da cucina. Muti i sindaci del territorio,l’ospedale di area disagiata non è affar loro.

Muto Paolo Di Laura Frattura,affidatosi completamente ai “tecnici”, e dal quale,fosse altro per rispetto dei cittadini che governa,delle risposte a questo sfacelo ci sarebbero dovute.

Ciao Caracciolo, ho il cuore a pezzi nel vederti lasciato solo a morire come un appestato , se fosse per me applicherei l’eutanasia,per non vederti soffrire. Somigli molto a quegli ospedali siriani bombardati senza pietà,solo che con te non si sentono botti né macerie,ma stai morendo uguale. Perdonami per non sapere e non poter fare di più per te.

Condividi su:

Seguici su Facebook