Entra nel vivo il secondo turno delle elezioni comunali, con i ballottaggi che decreteranno la vittoria dei nuovi sindaci. A votare, le città con più di 15mila abitanti dove il quorum del 50%+1 di preferenze non è stato raggiunto al primo turno. Sono chiamati al voto 101 comuni di regioni a statuto ordinario nonché 10 comuni delle Regioni a statuto speciale, per un numero complessivo di 4.304.739 di elettori, di cui 2.054.516 maschi e 2.250.223 femmine. Seggi aperti dalle 7 alle 23, orario in cui avrà inizio lo spoglio delle schede. Per votare, come sempre è necessario presentare la tessera elettorale e un documento d'identità in corso di validità .
"Per il turno di ballottaggio nei comuni con popolazione superiore a 15 mila abitanti - ricorda il Viminale - poiché al primo turno nessun candidato sindaco ha avuto la maggioranza assoluta dei voti, si sceglie tra i due candidati che hanno ottenuto il maggior numero di voti. L'elettore vota tracciando un segno sul rettangolo entro il quale è scritto il nome del candidato che si intende votare".
I BALLOTTAGGI - Alle urne è quasi ovunque sfida fra centrodestra e centrosinistra. Dopo il primo turno, infatti, il M5S è tagliato fuori dai giochi in tutti i grandi centri fatta eccezione per Asti, dove in seguito al riconteggio i grillini si batteranno con il candidato del centrodestra.
A Genova, è ballottaggio tra il centrodestra e il centrosinistra. La poltrona da sindaco è infatti contesa tra Marco Bucci e Giovanni Crivello, candidato fra gli altri per il Pd. Resta fuori dalla contesa il candidato del M5S Luca Pirondini, che dopo il clamore del caso Cassimatis si è fermato al primo turno con il 18,07%.
A l'Aquila sfida fra Americo Di Benedetto, candidato per il centrosinistra in testa al primo turno con il 47,8% e Pierluigi Biondi del centrodestra.
A Catanzaro, ballottaggio con Sergio Abramo (centrodestra) e il centrosinistra con Vincenzo Antonio Ciconte.
A Verona si vira a destra nella sfida fra i candidati sindaco Federico Sboarina (Fratelli d'Italia, fra gli altri) e Patrizia Bisinella (Lista Tosi e civiche) ai quali lo scrutinio delle schede al primo turno aveva attribuito rispettivamente il 29,26% e il 23,54% dei voti.
A Padova secondo round fra il sindaco di centrodestra ed ex primo cittadino Massimo Bitonci e il candidato di centrosinistra Sergio Giordani, che parte in netto svantaggio.
A La Spezia la competizione si giocherà tra Pierluigi Peracchini (centrodestra) e Paolo Manfredini (centrosinistra).
A Parma occhi puntati per la sfida tra il sindaco uscente Federico Pizzarotti e Paolo Scarpa, candidato del centrosinistra. L'ex Cinquestelle Pizzarotti parte in testa con il 34,78%, tallonato da Scarpa con il 32,73%.
A Monza è testa a testa e sfida all'ultimo voto tra il candidato di centrosinistra Roberto Scanagatti (che al primo turno aveva incassato il 39,91%) e il competitor di centrodestra Dario Allevi (secondo arrivato con il 39,84%).
A Taranto ballottaggio fra la candidata Stefania Baldassarri, sostenuta da liste civiche di ispirazione centrodestra, e il candidato di Pd, Psi e altre liste civiche di centrosinistra, Rinaldo Melucci.
Ballottaggio infine anche a Trapani, dove di fatto il candidato in corsa per la poltrona di sindaco è solo uno: Piero Savona per il Pd. Con un colpo di scena al termine del primo turno, che lo vedeva attestarsi al 32% dei consensi, il contendente Girolamo Fazio ha infatti annunciato a sorpresa la rinuncia all'incarico in caso di vittoria.
Sono 129.031 gli aventi diritto al voto nelle 4 città abruzzesi chiamate al secondo turno per la scelta del sindaco: L'Aquila, Avezzano (L'Aquila), Ortona (Chieti) e Martinsicuro (Teramo). Si vota dalle 7 alle 23.
Ad Avezzano in vantaggio l'uscente Giovanni Di Pangrazio (44%), centrosinistra, su Gabriele De Angelis (35%), a capo di liste tra cui Forza Avezzano, versione senza simbolo ufficiale di Fi. A Ortona partita interna al centrosinistra fra due raggruppamenti civici capitanati da Leo Castiglione (24,4%) e Giorgio Marchegiano (23,2%). A Martinsicuro per la prima volta si vota con il doppio turno, superati i 15 mila abitanti: sfida tra l'uscente Paolo Camaioni (28,2%) e Massimo Vagnoni (46,7%).
A L'Aquila, capoluogo di Regione, le elezioni sanciscono invece la fine dell'era Cialente: dopo 10 anni, il sindaco uscente lascerà il municipio a uno tra Americo Di Benedetto, candidato della coalizione civico progressista che, al primo turno, ha ottenuto il 47%, e Pierluigi Biondi, centrodestra, che si è attestato al 36%. Nessun apparentamento né accordi politici; sulla scheda, dunque, le liste che hanno appoggiato i due candidati: Partito Democratico, Territorio Collettivo, Articolo 1, Cambiare Insieme, L'Aquila Sicurezza e Lavoro, Socialisti e popolari per L'Aquila, Abruzzo Civico, Democratici e Socialisti per L'Aquila e le frazioni, Il Passo Possibile, a sostegno di Americo Di Benedetto. Sotto il nome di Pierluigi Biondi, invece, le liste di Forza Italia, Noi con Salvini, Fratelli d'Italia, Udc, Rivoluzione Cristiana, Benvenuto Presente, L'Aquila futura.