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Acqua pubblica, il Cat scende in campo

L'attività di sensibilizzazione del collettivo di Torrebruna

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TORREBRUNA - Acqua pubblica, il Collettivo d’azione territoriale scende in campo in vista del referendum. Si è svolta nei giorni scorsi a Torrebruna il convegno sulla ripubblicizzazione del servizio idrico integratoorganizzato dall’associazione culturale Collettivo d’azione territoriale (Cat). Le relazioni sono state tenute da Corrado Di Sante, dell’Abruzzo Social forum e da Francesco Del Viscio, del movimento studentesco dell’Azione cattolica. Moderatori Luigi D’Ettorre, presidente Cat e Denise Marianacci. «Di Sante - spiega D’Ettorre - ha parlato dell’evoluzione storica che dagli anni ‘80 ad oggi ha portato alla sostanziale privatizzazione di un bene comune come l’acqua. Si è soffermato sugli aspetti tecnici dei decreti e delle leggi che hanno reso possibile un simile esito, anche con riferimento alla situazione internazionale, e ha spronato i cittadini a mobilitarsi per salvare dalla privatizzazione e dalla speculazione questo vitale bene. Del Viscio, invece, ha ripercorso le tappe che hanno spinto importanti pezzi del movimento cattolico ad aderire, da subito, a questa lotta per la dignità dell’uomo e del creato». Alla fine del convegno, continua D’Ettorre, «è stato distribuito materiale informativo per sensibilizzare i cittadini, invitandoli a recarsi alle urne il 12 e 13 giugno e votare due “si” per dire no alla privatizzazione dell’acqua e alla speculazione che multinazionali, banche e affaristi vorrebbero esercitare su di essa». Il Cat, unico movimento nell’Alto Vastese che sostiene la campagna referendaria, potrebbe interessarsi anche del singolare caso di Schiavi di Abruzzo, dove il Comune, di fatto, boicotta il voto.
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