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Tagli sanità, dializzati minacciano di non sottoporsi a terapia

L’unico nefrologo non garantisce più le reperibilità e al Caracciolo scoppia la bagarre. Arrivano i Carabinieri e solo dopo due ore l’Asrem si decide a prorogare il contratto al medico. La protesta rientra

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AGNONE. Hanno messo a repentaglio la loro vita per far rispettare un diritto (sacrosanto) sancito dalla Costituzione italiana che all’articolo 32 (lo ricordiamo per chi lo avesse o fa finta di dimenticarlo) recita: La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana. Nove dei quattordici dializzati in cura presso l’ospedale “San Francesco Caracciolo di Agnone” in mattinata hanno minacciato di non sottoporsi alla terapia se all’unico nefrologo in forza alla struttura non sarebbe stato rinnovato il contratto in merito alle reperibilità in scadenza oggi. Sul posto anche gli uomini dei Carabinieri della compagnia altomolisana che hanno provato a convincere i nove dializzati a sottoporsi alle cure sanitarie necessarie per la sopravvivenza. Dopo due ore di estenuanti trattative, che hanno visto la discesa in campo del dirigente Massimo Catauro e del primario di Chirurgia, Nicola Javicoli, la direzione sanitaria aziendale ha provveduto ad inviare un fax con la proroga "dell'attività aggiuntiva relativa ai turni di pronta disponibilità" per il responsabile del servizio. Il documento a firma del direttore amministrativo, Gianfranca Testa e del direttore sanitario, Giancarlo Paglione. Presa visione del documento i dializzati, molti dei quali provenienti dall’Abruzzo, hanno deciso finalmente di sottoporsi alla terapia. Sul posto più tardi sono arrivati anche il sindaco di Agnone, Michele Carosella accompagnato dal vice Nunzia Zarlenga. Entrambi si sono intrattenuti con il responsabile del servizio. In un recente passato il nefrologo, Ettore Mastrangelo, resposanbile dels ervizio, aveva denunciato pesanti carenze di tipo strutturale e di personale all'interno della dialisi del "San Francesco Caracciolo". Intanto nella tarda mattinata l’Asrem si è affrettata ad inviare la sua versione che riportiamo integralmente: “Questa mattina, il sanitario nefrologo in servizio presso l’ospedale F. Caracciolo di Agnone ha comunicato all’Asrem che da oggi non avrebbe più effettuato i turni di reperibilità presso il nosocomio alto molisano eccedenti i 10 previsti dal contratto nazionale di lavoro, salvo riconoscimento di turni aggiuntivi. Sul posto sono intervenuti i Carabinieri allertati dai pazienti che nella giornata di oggi si sarebbero dovuti sottoporre a dialisi, pazienti che erano stati preavvertiti dal nefrologo che non ci sarebbe stata per una eventuale emergenza, la disponibilità oltre il turno di servizio. In presenza di situazioni incresciose e al solo fine di non generare falsi allarmismi alla utenza interessate, la Direzione Generale Asrem è intervenuta sul problema, accogliendo eccezionalmente e per un periodo limitato per le sole prestazioni ritenute indispensabili, la rivendicazione economica del sanitario, riservandosi di assumere diversa determinazione con la riorganizzazione dell’attività, già in corso di definizione”.
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