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ll Liceo Scientifico di Agnone ha perso per “colpa” della pensione un insegnante di straordinario spessore umano e culturale: il prof. Francesco Paolo Tanzj

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E’ ricominciata la scuola. Ieri il primo giorno. Sicuramente presso il Liceo Scientifico Giovanni Paolo I in molti hanno  avvertito il vuoto che ha lasciato il prof. Francesco Paolo Tanzj, colonna portante della scuola agnonese.

Egli non fa più parte del corpo docente, è andato in pensione, dopo ben 26 anni continuativi di attività didattica presso il liceo Giovanni Paolo I, proveniva, dopo  lunghi anni di insegnamento, dai licei classici di Campobasso e Isernia.

Il momento di lasciare il lavoro, per raggiunti limiti di età, prima o poi, arriva per tutti. Ma quando ad andare via, probabilmente con qualche rimpianto, ma tutto sommato con piacere, sono uomini e donne come il prof. Tanzj, lasciano vuoti enormi, che inizialmente appaiono incolmabili.
Incolmabili, non perché chi resta, o chi dovrà sostituirlo, non è  o non sarà all’altezza della situazione, ma perché persone come lui ci mancano a prescindere dall’evolversi dei  contesti. Prima di essere un bravissimo professore di Storia e Filosofia, non a caso uno fra i primi 50 degli  11.000 selezionati dalla  giuria dell’Italian Teacher Prize, il premio voluto dal Miur per riconoscere le qualità dei docenti italiani, è un uomo vero e  come suol dirsi è un hombre vertical.
  Sa voler bene, sa apprezzare, aiuta a crescere, sa dare senza chiedere. Lo fa con una semplicità estrema, gli riesce naturale, perché non conosce invidia o competizioni distruttive.
Uomo di grande cultura, scrittore, poeta,  anticonvenzionale, per certi versi trasgressivo, non ama gli schemi, ne’ le gabbie, ma attento, meticoloso, preciso nelle sue idee e convinzioni e nel raggiungimento dei  suoi obiettivi. Nel rapporto con la scuola, nonostante le note inefficienze della scuola italiana, ha dato il meglio di sé.
  Il rapporto con i suoi studenti era fatto di amore e rispetto reciproco profondo. Ha fatto dei suoi studenti degli scrittori, ricostruendo con un lavoro di ricerca, la storia della zingara Milka Goman nel campo di concentramento di San Bernardino ad Agnone, lavoro che ha ottenuto riconoscimenti nazionali e l’interessamento dei maggiori mass media italiani.

Gli studenti con lui hanno vissuto esperienze profonde, le sue escursioni filosofiche naturalistiche avevano come scopo quello di aiutarli a meglio  conoscere se stessi, i propri limiti, le proprie capacità. Con loro ha percorso luoghi, è salito sulle  montagne, spingendosi  fino ad esplorare la Grotta del diavolo sul monte San Nicola, tra Agnone e Capracotta, a circa 1500 metri di altitudine."Maestro" di scuola, ma soprattutto di vita.

L’ascolto, la comprensione, ma anche sonori rimproveri hanno fatto dei suoi studenti uominI e donne capaci di affrontare la vita, la quotidianità, oltre che dei veri talenti  e ottimi professionisti.
  L’impegno profuso con passione nella scuola non gli ha impedito di coltivare i suoi  interessi letterari, poetici, politici, sociali.. 
Autore di numerosi libri, raccolte, partecipazioni a dibattiti, conferenze in tutta Italia, fondatore delCentro Studi L. Gamberale di Agnone, fattivo  assessore alla cultura nel comune di Agnone alla fine degli anni '90, che riuscì con la sua costanza e determinazione a organizzare ad Agnone una Festa del Libro di livello nazionale, una esperienza unica e speriamo ripetibile, con la presenza del gotha della letteratura italiana.
  Avere un insegnante come il prof Tanzj, con la mediocrità dilagante, e l’individualismo che caratterizza l’attuale società è più che una fortuna, ed è veramente difficile non sentirne la mancanza.
L’idea comune che si ha del pensionato, è quella di anziani che portano a spasso ai giardinetti i nipotini; il prof. Tanzj sicuramente lo farà perché ha una nipotina adorabile, ma il fuoco che lo alimenta non si spegnerà. Siamo sicuri, ne vedremo ancora delle belle. Auguri Prof!

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