AGNONE. L’ospedale San Francesco Caracciolo vivrà, ma scordatevi la riattivazione del punto nascita. Isabella Mastrobuono, sub commissario alla Sanità della Regione Molise, lancia il guanto di sfida al Tar Molise che a metà maggio aveva concesso la sospensiva in merito al ricorso presentato dall’Articolo 32 in fatto di tagli e chiusure.
“Per il punto nascita non ci sono i numeri – ha detto la Mastrobuono – sapete tutti che il governo centrale ha imposto che per tener aperto un reparto di Ostetricia bisogna poter contare su 500-1000 nati l’anno, di questo passo rischiano anche strutture come il Veneziale di Isernia e il San Timoteo di Termoli”.
Non solo dinieghi però. Perché il medico chirurgo venuto da Roma per far quadrare i conti in una regione sormontata di debiti, ha aperto a quelle che sono state le richieste del personale. Appunto il personale: medico e infermieristico che manca a iosa nei vari reparti (Analisi, Radiologia, Medicina, Ortopedia, ecc.).
“Il problema è il blocco del turn over che ci impedisce di assumere – ha proseguito la Mastrobuono – poi c’è il fatto che ad Agnone i medici non vogliono venire. Certo non è una giustificazione – ammette - ed è per questo che mi impegnerò in prima persona affinché nel più breve tempo possibile si possano sanare le maggiori criticità”. Una promessa fatta davanti al direttore sanitario della Asrem, Giancarlo Paglione, mentre annuncia che per la dialisi proprio oggi (ieri) è stato firmato un contratto con un medico (Venditti, ndr) che prenderà servizio a fianco del responsabile Ettore Mastrangelo. Ed ancora la Mastrobuono promette che sarà implementata l’area medica – chirurgica, garantite tutte le emergenze e ci sarà una dotazione maggiore di figure professionali per quanto concerne gli ambulatori.
E infine sui quaranta posti previsti per la Rsa, Isabella Mastrobuono è convinta: “Saranno un arricchimento per la struttura”. Vedremo...