CAROVILLI. “Dobbiamo contrastare il decadimento culturale della politica, decadimento che si manifesta attraverso il rapporto tra cittadini e politici sempre più di natura personale e clientelare, cominciando ad interrogarci sul Molise che ancora non c’è e di come vorremmo che fosse. I cittadini si allontanano dalla politica perché sono stanchi di questo modello culturale: quando i rapporti sono di tipo personale e legati ad interessi dei singoli vengono meno le idee sui progetti di sviluppo di interesse collettivo. Serve una scommessa collettiva sul futuro di tutti, non è sufficiente cambiare le persone occorre qualcosa di più: cambiare il modello culturale, trovare le ragioni dello stare insieme, passare da una somma di interessi individuali all’interesse collettivo”. Questi concetti di carattere generale sono stati illustrati da Danilo Leva, coordinatore regionale del “Partito Democratico”, nella relazione introduttiva tenuta a Carovilli, presso la Società Operaia, storico sodalizio più che centenario, in occasione della seconda conferenza “A TU PER TU CON LA POLITICA REGIONALE” organizzata dall’Associazione di Iniziative Culturali, Sociali ed Economiche “Il Glicine”, alla quale ha partecipato, questa volta in silenzio, anche l’assessore di Agnone, Maurizio Cacciavillani. Dopo gli interventi del Presidente del Circolo Sociale, Paolo Paolucci, che ha ringraziato Danilo Leva per la sua disponibilità ad accettare il confronto con i cittadini, e del Sindaco di Carovilli, Antonio Cinocca, che ha lamentato il distacco della politica dalle esigenze vere della popolazione, il presidente de “Il Glicine”, Luciano Scarpitti, ha precisato i motivi che lo hanno spinto ad organizzare incontri con i responsabili regionali di diversi partiti. “Il nostro tentativo è quello di fare cultura politica: ancora lontani dalla prossima campagna elettorale, vogliamo portare in primo piano i problemi e gli interessi dei cittadini della nostra piccola regione e dei nostri piccoli paesi molisani, che hanno pari diritti e pari dignità di tutti gli altri e anche quello difficilissimo di avvicinare le persone, soprattutto giovani, alla politica intesa come servizio”. Sollecitato dalla domanda e da una pressante richiesta di attenzione per i problemi dell’Alto Molise di Nadia Falasca, Danilo Leva ha poi sostenuto che al centro di tutti i problemi c’è quello del lavoro: “abbiamo perso quasi 5.800 posti di lavoro e in quest’ultimo anno la cassa integrazione è aumentata del 300 per cento, contemporaneamente è aumentata la pressione fiscale sui cittadini e sulle imprese, mentre non è stata finanziata la crescita economica e siamo in forte ritardo con tutte le infrastrutture – ha continuato il rappresentante del PD – e per prima cosa dobbiamo rendere attrattiva la nostra regione per gli investimenti, mettendo da parte gli amici e le aziende decotte e aiutando, con meccanismi automatici, le imprese disposte a fare innovazione. Abbiamo poi una sanità che costa molto e cura male, in questo campo la politica deve fare delle scelte, anche dolorose, innanzi tutto eliminando gli sprechi e i doppioni. Anche nel campo energetico la regione deve stare al fianco dei comuni, non lasciarli soli a contrattare con le multinazionali – ha aggiunto Leva – Costruire un sistema turistico locale superando la normativa che risale agli anni ‘50. Per l’Alto Molise occorre concentrare gli investimenti, coinvolgendo tutti i comuni, intorno ad un unico progetto che potrebbe essere un centro di ricerca. Tutte le scelte vanno fatte in nome del buon governo e non dell’appartenenza politica”. Su esplicita domanda di Domenico Cinocca sui costi della politica e le indennità dei consiglieri regionali, il segretario regionale del PD ha ricordato la sua proposta di regolamentazione in materia sottolineando la grande differenza che esiste nel sistema pensionistico, “poiché nessuno ci obbliga a fare il consigliere regionale nella legge proposta era prevista la riduzione delle indennità, l’eliminazione del vitalizio, e l’eliminazione delle spese di rappresentanza che complessivamente arrivano a circa 20 milioni di euro. Il risparmio immediato di 10 milioni poteva essere destinato alla crescita”.