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D’Alema a Campobasso, sul Molise: Frattura termina qui l’esperienza di Governatore

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di Viviana Pizzi

Massimo D’Alema torna a Campobasso a undici mesi dal suo ultimo viaggio in Molise. Lui non ha avuto paura di presentarsi al cospetto dei nostri corregionali e non manca di fare una battuta a suo stile invece sulla decisione di Renzi di non essere presente.

“Ha temuto, forse, di essere accolto da una folla festante”, questa la provocazione signorile dell’ex premier ed ex parlamentare che ora, al fianco di Bersani e Speranza è tra i fondatori di Mdp Articolo 1 e che a Campobasso ha tenuto a battesimo la tre giorni di dibattiti chiamata “Fondamenta”. Due ore di dibattito intenso con il deputato Danilo Leva e con, ad intervistarlo, il giornalista Luca Telese. 

Non si esime dal criticare il Partito Democratico in tutte le sue forme. Come se il suo vero nemico sia l’ormai ex alleato Matteo Renzi, dimenticando però i danni che il populismo di matrice fascio leghista potrebbe fare all’Italia. D’Alema forse sbaglia focus e solo le elezioni del 2018 vedremo se daranno ragione a questo tipo di campagna elettorale ormai già avviata oppure se gli daranno contro. Non facendo arrivare il partito nemmeno alla soglia per entrare in parlamento. Non poteva mancare quindi la critica al Rosatellum, la legge elettorale approvata proprio nelle scorse ore al Senato e divenuta effettiva.

Il Partito Democratico – commenta D’Alema – lascia sconcertati, perché, oltre a produrre danni al Paese, li arreca anche a se stesso, come con la legge elettorale ‘Rosatellum’, una norma autolesionistica. Oltre all’ennesimo schiaffo agli italiani, che si ritroveranno gran parte dei parlamentari nominati dai capi dei partiti, la nuova legge elettorale consentirà l’unione del centrodestra, che si confermerà come la maggiore forza del Paese”.

Ecco invece come spiega il senso della nascita di Mdp e indirettamente anche di Ulivo 2.0 alla Regione Molise. E ancora una volta conferma, anche non dicendolo apertamente, che la loro sfida è proprio al Pd.

Non sfidiamo nessuno – ha affermato Massimo D’Alema – Vogliamo costruire una nuova forza di centrosinistra, attraverso la partecipazione dei cittadini, dei militanti e delle diverse formazioni politiche della nostra coalizione. Puntiamo a formare una nuova forza, che possa rappresentare i valori autentici del centrosinistra, abbandonati dal Partito Democratico. A tal fine, stiamo lavorando a un programma e alla ricerca unitaria della nostra proposta, attraverso un grande e appassionante lavoro. In Molise, poi, la contesa è vissuta all’ennesima potenza per il doppio appuntamento delle elezioni Politiche e di quelle Regionali”.

E sul Molise ha una idea chiara. Paolo Di Laura Frattura per lui è un governatore finito che è stato eletto in Molise per la prima ed ultima volta. Ma dove erano D’Alema e Leva nel 2013 quando Frattura veniva eletto? Erano proprio nel Pd a sponsorizzarlo.

“Dopo aver chiesto al Partito Democratico di fare le primarie, così come afferma lo statuto, – continua-  a seguito del diniego, che di fatto ha sbarrato la strada all’alleanza, abbiamo pensato di riunire la coalizione con le vere forze del centrosinistra. Attorno al PD, infatti, si è creata una strana mescolanza, che mi rifiuto di definire, ma che, sicuramente, non può chiamarsi centrosinistra. Questo è certo, così come per l’attuale governatore è stato il primo e ultimo mandato alla guida della Regione Molise”........ continua su http://molione.altervista.org/dalema-campobasso-sul-molise-frattura-termina-lesperienza-governatore/

 

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