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Stazione Carabinieri, verso la soppressione

Il comando di Castiglione Messer Marino rischia di essere accorpato a quello di Schiavi. La protesta di Di Lizia

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CASTIGLIONE MESSER MARINO - Tagli non solo alla scuola e alla sanità, ma anche ai Carabinieri. Non è uno scherzo o lo slogan di un gruppo di anarchici, ma l’allarme lanciato dal già sindaco di Castiglione Messer Marino e candidato sindaco Emilio Di Lizia. «Voci sempre più insistenti riferiscono della volontà di chiudere la locale stazione Carabinieri. - spiega, preoccupato, Di Lizia - Il nostro comando verrebbe accorpato a quello di Schiavi di Abruzzo e dunque trasferito in quel comune, dove è disponibile una caserma vera e propria». L’allarme lanciato è verosimile, perché mentre a Castiglione l’Arma deve pagare un affitto ad un privato cittadino per essere ospitata, a Schiavi di Abruzzo i Carabinieri hanno una struttura propria. Una soluzione economica, che però avrebbe delle intuibili ricadute sull’attività operativa e dunque sulla sicurezza dei cittadini. «L’attuale comando è impegnato non solo a Castiglione, ma anche a Montazzoli e a Fraine; stiamo parlando ci circa tremila e cinquecento abitanti. - continua Di Lizia - Un trasferimento di uomini a Schiavi significherebbe, di fatto, una riduzione dell’incisività del servizio svolto dai Carabinieri. L’amministrazione comunale che ho guidato negli anni scorsi ha messo a disposizione dell’Arma un terreno, sul quale magari realizzare una caserma. Vogliamo capire - chiude Di Lizia - come stanno realmente le cose, se queste voci di trasferimento corrispondono al vero. Per questo chiederemo un incontro al colonnello comandante provinciale dei Carabinieri. Intanto abbiamo investito della questione il senatore Legnini che si attiverà nelle sedi opportune per verificare ed eventualmente scongiurare questa ipotesi di tagli».
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