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Tullio Farina, "Trivento che vorrei" sferza l'Amministrazione Santorelli: Rappresentazione virtuale della realtà, fatta a scopo di propaganda elettorale

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Tullio Farina, capogruppo di minoranza  per "Trivento che vorrei", sferza l'amministrazione di Domenico Santorelli. Le accuse sono di falsa rappresentazione della realtà a scopi di propaganda elettorale per la ricerca di consenso

Di seguito:

 

"Che il 2018 sia un anno di elezioni l’Amministrazione comunale, dopo aver partecipato alla chiamata alle armi del Governatore, ha pensato bene di ricordarlo ai cittadini di Trivento con un manifesto propagandistico delle opere realizzate, guardandosi bene però a   non  mettere  in mostra tante altre storture. Peccato che non abbia ricordato ai cittadini anche casa Florio, che resta un opera ancora poco fruibile per lo scopo iniziale,  la sede comunale di via Torretta che resta ancora chiusa e non si sa fino a quando, dopo aver speso 300.000,00 e le tante altre strade dell’agro

. Evidentemente la “ lectio brevis” impartita da Frattura per pubblicizzare le somme ottenute dalla Regione ha funzionato e quindi è iniziato il tambureggiare della buona amministrazione. Consiglio agli amministratori, per completare l’opera di propaganda, di elencare tutti i nomi dei tecnici e delle imprese scelti con procedura di urgenza, con metodi discrezionali e per le vie brevi.

Si avrebbe un quadro esatto di quanto messo in atto. Spero che i cittadini sappiano cogliere la natura strumentale del manifesto che ha il solo scopo di rappresentare una realtà virtuale e non quella reale. A dir la verità da questa Amministrazione, composta da persone competenti in materia finanziaria, mi sarei aspettato ben altro, soprattutto in materia di riduzione di pressione fiscale; al contrario per tale problematica poco o niente è stato fatto. Infatti l’eliminazione dell’IMU sulla prima casa è  stato  un provvedimento del governo nazionale e non comunale, per ottenere la riduzione dell’aliquota IRPEF si è dovuto combattere a denti stretti, mentre tutte le altre tariffe sono ancora identiche a quelle del dissesto finanziario;

addirittura i diritti e le tariffe idriche sono aumentate rispetto a quelle imposte nel 2008 dal commissario prefettizio. Ricordo inoltre che solo grazie ai continui solleciti dell’opposizione ( basta rileggere tutti gli articoli dei giornali) è stato possibile ottenere il rimborso della Tarsu pagata in più negli anni precedenti, altrimenti anche quella sarebbe passata in cavalleria.

Per tale operazione di restituzione di somme si sono anche pagati gli incentivi al personale. Tanta è stata la mania di battere cassa, che addirittura si era riscosso più del dovuto. Ma soprattutto  resta l’odioso balzello col contributo sul trasporto scolastico per le scuole dell’obbligo, una tariffa mai pagata negli anni  prima  del dissesto finanziario,  deliberata  con grande sofferenza dal commissario prefettizio per raggranellare   soldi per assicurare i servizi essenziali. Ricordo ancora oggi l’imbarazzo e la difficoltà del commissario allorquando, nella mia qualità di collaboratore vicario del dirigente scolastico, mi spiegava la necessità di istituire una tassa che non avrebbe mia voluto applicare in condizioni di normalità.

Una buona Amministrazione, dopo essere uscita dal dissesto finanziario, grazie ai soldi versati dal cittadini e dopo aver chiuso lo stesso con un tesoretto di quasi due milioni di euro nelle case comunali avrebbe dovuto mettere in atto provvedimenti che in qualche modo ripagassero i sacrifici economici patiti dal cittadini, primo tra questi l’esenzione della tassa sul trasporto scolastico. Ed invece si è continuato a battere cassa. Ed anche sul contributo sulla mensa scolastica si è continuato ad andare ben oltre il 36% previsto dalla legge fino a superare il 50% come quota minima di copertura del servizio reso.

Alla luce di tutto questo c’è poco da gloriarsi e da vantarsi. Se poi lo scopo del manifesto è quello di  procurare  consensi  a chi ancora oggi ci fa transitare su una viabilità degna dei paesi del terzo mondo,  a chi ci fa iscrivere in lunghe file di attesa per una visita medica, si continuasse pure nella pratica del mercimonio elettorale, ma coloro che cadranno in questa trappola non avranno più nessun diritto di lamentarsi. Per l’occasione auguro a tutti un buon 2018 con l’augurio che esso porti un vero rinnovamento della politica."

Tullio Farina capogruppo “ Trivento che vorrei”

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