AGNONE. Giovanni Presutti, dirigente amministrativo dello stabilimento ospedaliero San Francesco Caracciolo interviene sulla denuncia in merito allo "sfratto" dell'ambulatorio di Diabetologia e in un comunicato tiene a precisare.
"In riferimento all’articolo pubblicato sulle diverse testate giornalistiche regionali giovedì 7 luglio, relativo allo “sfratto” dell’ambulatorio di diabetologia dello stabilimento San Francesco Caracciolo, appare opportuno - soprattutto allo scopo di tranquillizzare gli utenti - chiarire alcuni punti.
Come correttamente riportato nei citati articoli, si è proceduto recentemente al trasferimento, affatto agevole, del Distretto sanitario di Base di Agnone dai locali di Via XX Settembre ai locali resisi disponibili dopo la recente razionalizzazione operata al Caracciolo, allo scopo di ridurre gli sprechi (dove possibile) per preservare ciò che è necessario. Alcune stanze ubicate nell’area presso la quale era previsto il trasferimento del Distretto erano state temporaneamente occupate dagli ambulatori di alcune UU.OO., per lo svolgimento delle relative attività. Nei giorni precedenti al trasferimento si è provveduto a interpellare il dott. Giovanni Di Nucci - Direttore delle U.O. di medicina – chiedendogli se poteva i rinunciare ad uno dei due locali adibiti alle attività ambulatoriali. Dopo una brevissima “pausa di riflessione” il dott. Di Nucci, con squisito spirito di collaborazione e senso di responsabilità, si è dichiarato disponibile ed ha indicato nell’ambulatorio di diabetologia il locale che avrebbe ceduto, precisando che tutte le attività ambulatoriali della medicina – comprese quelle della diabetologia - si sarebbero svolte nell’ambulatorio che restava a disposizione della U.O. di medicina.
Per quanto attiene l’asserita “lesa dignità” degli utenti diabetici è difficile comprendere come l’utilizzo di uno spazio alternativo, peraltro individuato dal dott. Di Nucci e con le stesse caratteristiche del precedente ambulatorio, possa incidere sulla dignità dei pazienti del servizio. Senz’altro le attività ambulatoriali di diabetologia effettuate in concomitanza con il trasferimento del DSB ha determinato qualche momentaneo disservizio e forse anche qualche disagio di cui, naturalmente, ci scusiamo ma non è affatto in discussione la considerazione e l’attenzione dovuta a questi pazienti, come ogni altro utente del Caracciolo".