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Uccidono i sogni

Pino Bucci, chef e proprietario del ristorante Borgo Antico di Agnone, costretto a lasciare l'attività e a espatriare

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L'ho lasciato, a telefono, che singhiozzava. Umilato e offeso nella sua persona e nella sua professionalità Pino Bucci, chef e proprietario del ristorante Borgo Antico di P.za Plebiscito, è stato costretto ad espatriare verso Parigi, dove avvrà sicuramente il successo che nel paese gli viene negato. 

Per mere questioni di miseri euro, si lascia che alcune famiglie abbandonino definitivamente Agnone. Eravamo oltre 12.000 residenti nel dopoguerra del 1940-45; oggi, leggo, da un post di Maurizio Cacciavillani, ex vice-sindaco, che Agnone è entrato a far parte dei piccoli comuni d'Italia: meno di 5.000 abitanti. In tutto l'Altosannio (alto molise sangro vastese) Ã¨ rimasto solo Castel di Sangro con più di 5.000 abitanti

Tutto questo mi riporta alla mente due eventi.

Il primo, avvenuto 52 anni fa, nel 1966 quando per la cialtroneria dell'allora aministrazione comunale democristiana in combutta con l'amministrazione della scuola media, che consideravano mio padre un pericoloso fascista, mi fu intralciato il percorso legittimo di professore di matematica presso la scuola media e di direttore amministrativo dell'Ospedale Civile di Agnone (fu preferito un laureato in scienze politiche a me laureato in economia). Stessa bruciante umiliazione, che oggi sta subendo Bucci, la  subii io: valigia di cartone in mano, gambe in spalle ed "espatrio" (allora era tale) verso Torino, cui seguirono peregrinazioni continue. L'Amministrazione Comunale di Oggi, come quella di allora, molto attenta a questioni interne, risulta poco attenta alle conseguenze della desertificazione da anni denunciata e mai veramente combattuta. 

Il secondo evento, avvenuto un pò di anni fa, nel 2011, quando venni in Agnone a illustrare una nuova legge sui piccoli comuni, emanata nel 2010, che obbligava i piccoli comuni (sotto i 5.000 abitanti) ad una Fusione tra loro (si fa per dire che obbligava, perché le leggi italiane obbligano, poi ognuno fa quel che vuole, tant'è che l'obbligatorietà di questa legge viene procrastinata di anno in anno per le resistenze campanilistiche dei comuni stessi) . Presentai il Progetto Almosava (Altosannio) per la fusione dei 61 comuni del territorio, in grado di creare un bacino elettorale tale da poter vincere la concorrenza di Caste Regionali, Provinciali e Costa Adriatica: L'obiettivo era lo sviluppo dell'area, attraverso progetti riguardanti tutti i settori dell'Amministrazione, dalla Sanità allo Sport, dall'Industria al Turismo ecc.... Mi fu fatto notare, sprezzantemente, che Agnone aveva più di 5.000 abitanti e mai sarebbe stata coinvolta in questo progetto che l'avrebbe condotta a subire le grinfie di Castel Sangro. Vi fu una fortissima legittima avversione da parte dello stimato sindaco Michelino Carosella e alcuni suoi assessori, che mandò all'aria tutto, nonostante un attivismo positivo dell'allora vice sindaco Nunzia Zarlenga e dell'allora assessore Maurizio Caccavillani e nonostante, oggi, attraverso commenti o post, il Cacciavillani faccia credere il contrario, attribuendo a me il fallimento dell'operazione, proprio lui che si preoccupava, per esigenze di partito, di mantenere forti contatti con l'Amministrazione regionale e  il Partito Regionale di Campobasso. Va detto che l'Amministrazione attuale del sindaco Lorenzo Marcovecchio porta responsabilità maggiori, perché due anni fa, aveva dato a intendere che si sarebbe mossa sul settore delle alleanze con il territorio circostante. Nulla di tutto questo è stato fatto, anzi. Anche la meritoria azione del Cacciavillani lungo l'asse degli accordi per l'Alto Medio Sannio, seppur sempre tendenti a non sfavorire CB,  Ã¨ stata fatta cadere nel vuoto, come continuamente viene deniunciato. Inoltre, gli accordi di confine tra le regioni Abruzzo e Molise, limitati solo alla sanità, non vedono mai la luce,.

Da tutto queto possiamo dedurre una sola cosa: Agnone non ha gli amministratori che meriterebbe. Come il Conte Ugolino disereda i suoi figli e finisce per divorarli. 

 

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