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Strada che da Trivento porta a Campobasso da tre lustri buche e dissesti, Consigliere Farina: in quale viabilità rientra, maggiore o minore?

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Ho letto la notizia del finanziamento di diversi  milioni di euro per la viabilità minore e tutti i questuanti fanno festa ed ognuno si attribuisce i meriti del risultato non rendendosi conto da fare il gioco di chi, a momento opportuno, apre il portafoglio per il proprio tornaconto elettorale Da triventino però agli amministratori regionali, provinciali ed anche comunali chiedo in quale viabilità rientra la strada provinciale che da Trivento conduce a Campobasso e viceversa, ossia se tale strada, come la nota musicale do , rientri nella viabilità  maggiore o minore, dal momento che da oltre tre lustri i problemi sono sempre gli stessi, buche e dissesti dove anche i muli incontrano difficoltà di transito ed assenza assoluta di una adeguata segnaletica orizzontale  E pure su tale strada i sindaci di Trivento nel corso di questi anni quotidianamente si sono recati a Campobasso, quegli stessi sindaci che poi ospitano i responsabili di tale degrado chiamando a raccolta le truppe cammellate ( tecnici ed imprese) per promesse di finanziamento che sulla strada in questione non sono mai arrivati. Gli unici interventi sono stati di semplice manutenzione ordinaria che anziché mitigare le difficoltà le hanno aggravate. Per questa campagna elettorale sono riusciti a strappare somme  con  interventi a pioggia per interventi più bizzarri, come la messa insicurezza di un muro di un giardino, ma per  il problema principale delle strade, non solo quella in questione, ma anche quella che da Trivento porta alla fondovalle Trigno nessun intervento è stato previsto  per il momento. Che dire inoltre  sulle condizioni pietose della strada provinciale che attraversa la contrada penna di Trivento dove per transitare su detta strada è stata emessa un’ordinanza tanto fantastica  da essere quasi unica in Italia ?

 Non so con che faccia i regionali vengano a Trivento per chiedere i voti per i loro candidati e con quale coraggio chi li ospita inviti i cittadini alle riunioni elettorali Di solito il consenso elettorale si dà sui fatti e non sulle chiacchiere; qui di chiacchiere  ne  sentiamo vediamo tante, anche perché questa campagna elettorale ha coinciso con il periodo carnascialesco, ma di fatti ne son pochi e quei pochi anche a vantaggio dei soliti noti. Pertanto ad ognuno la sua riflessione; ai politici l’esame di coscienza per ciò che di buono avrebbero potuto fare, ma non hanno fatto, agli elettori la giuste considerazioni prima di esprimere il loro voto. Questa è la soluzione del problema. Continuare con il solito i teatrino di sempre vuol dire conservare lo status quo ante, ossia la logica gattopardesca: tutto deve cambiare perché tutto deve restare come prima. E chi è causa del suo mal pianga se stesso.

Tullio Farina  capogruppo Trivento che vorrei

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