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Di Giacomo: L’ospedale dell’Alto Molise va potenziato come struttura di urgenza ed emergenza

redazione
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CAROVILLI. Non si può decapitare il territorio dei servizi essenziali. Di Giacomo: L’ospedale dell’Alto Molise va potenziato come struttura di urgenza ed emergenza – Progetto unico per il turismo. “La società ha bisogno della politica perché è questa che la organizza in tutte le sue espressioni e manifestazioni, altrimenti una società civile si trasformerebbe in uno stato di anarchia. Certo, poi ci sono anche i fenomeni di degenerazione che devono essere condannati, ma chi fa politica, quella vera fatta con passione e anche con sacrificio, merita rispetto La politica deve tornare in mezzo alla gente spiegando perché alcune cose si possono fare ed altre no, senza dire sempre dei sì per delle promesse che molto spesso non si possono mantenere”. Questi concetti ha illustrato il Sen. Ulisse Di Giacomo nella sua relazione di apertura a Carovilli nel corso della conferenza riservata al PDL nel ciclo denominato “A TU PER TU CON LA POLITICA REGIONALE” organizzato dall’Associazione “Il Glicine”. “In questo momento di particolare difficoltà per tutti, che sicuramente penalizza dal punto di vista elettorale chi è al governo – ha continuato il Responsabile regionale del PDL – l’Alto Molise, come tutti i territori marginali a scarsa densità demografica, soffre della ristrettezza di mezzi per i servizi da dare ai cittadini; tuttavia, se da un lato non è il momento per fare richieste al di sopra delle nostre possibilità, soprattutto in campo sanitario, dall’altro lato questo territorio non può essere sacrificato sull’altare della finanza e dell’economia di scala che si applica alle grandi regioni. Non si può decapitare il territorio dei servizi di cui ha bisogno. L’ospedale dell’Alto Molise va potenziato come struttura di urgenza ed emergenza, con un pronto soccorso al massimo della sua potenzialità, con tutti i servizi necessari. Esiste poi il problema dei piccoli comuni che non riescono ad assicurare tutti i servizi essenziali ai cittadini – ha concluso Di Giacomo – con la recente manovra economica sono stati resi obbligatori i consorzi indicando una soluzione intelligente e importante”. Dopo i saluti del Presidente del Circolo Sociale, Paolo Paolucci, e del Sindaco di Carovilli, Antonio Cinocca, il presidente de “Il Glicine”, Luciano Scarpitti, ha fatto un bilancio degli incontri tenuti: “Abbiamo voluto riscoprire il delicato compito che hanno le associazioni nella società attuale cioè quello di porsi come intermediari e di favorire l’incontro ed il dialogo continuo tra cittadini e uomini politici ed abbiamo voluto tentare di fare cultura politica portando in primo piano i problemi dei nostri piccoli paesi molisani. Abbiamo constatato con soddisfazione che tutti i partiti hanno risposto con prontezza, dimostrando la massima disponibilità ad affrontare il confronto diretto con i cittadini, ora sta a questi riacquistare fiducia nella politica”. Sollecitato dalle domande del pubblico sull’Alto Molise il Sen. Di Giacomo ha dichiarato: “sostituire i posti letto cancellati dell’ospedale di Agnone con le RSA era una risposta intelligente con la quale si volevano conservare i posti di lavoro ed assicurare una adeguata assistenza agli anziani, ma finora non è stato possibile trovare un accordo”. In merito ai costi della politica ha sostenuto: “quando si chiedono sacrifici a tutti bisogna anche essere disposti ad accettare riduzioni, per questo il Presidente della Regione ha proposto di ridurre il numero dei consiglieri regionali da 30 a 26, ma le opposizioni hanno chiesto di passare a 31. I veri costi, comunque, stanno al di fuori della politica: nelle pensioni d’oro e negli stipendi di certi manager di stato”. In merito alle possibilità di sviluppo Di Giacomo ha sostenuto: “occorre considerare il turismo una rendita per questa Regione e soprattutto per l’Alto Molise, ma è necessaria una politica territoriale di promozione e rimediare agli interventi scoordinati del passato. Anche il tartufo deve essere inserito nel progetto di valorizzazione del territorio. La Regione, a mio avviso – ha continuato – dovrebbe affidarsi ad una società specializzata di gestione e valorizzazione turistica, stabilendo una collaborazione tra pubblico e privato, e far rientrare tutte le iniziative in un progetto unico.
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