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Elezioni regionali, il Pd a lavoro per trovare un nome: nel centrodestra Enzo Di Giacomo rifiuta

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Quella che è appena cominciata è una settimana cruciale per le elezioni regionali molisane del 22 aprile. In attesa che dall’Italia arrivi il risultato della direzione dem, che dirà quale è il futuro di Matteo Renzi e quale potrebbe essere il futuro del governo italiano, in Molise continua l’organizzazione dell’appuntamento elettorale. Il primo dopo le elezioni politiche che hanno sconvolto il panorama italiano.

QUI CENTROSINISTRA

Per quanto riguarda il centrosinistra, dopo il fallimento del tavolo di confronto tra il Pd e Ulivo 2.0 ora è tempo di organizzare le liste da entrambe le parti. Ma se per Ulivo 2.0 il candidato presidente torna a essere l’ex senatore Roberto Ruta, sono ore febbrili nel Pd per capire se uscirà dal cilindro un altro nome per la candidatura o tornerà in auge quello dell’attuale governatore Paolo Di Laura Frattura. A meno di due settimane dalla presentazione delle liste è quasi impossibile improvvisare un capo della coalizione all’ultimo momento. La cosa più ovvia sarebbe proprio il ritorno in campo dell’attuale governatore in carica.

Ma cosa ha indebolito la sua leadership negli anni? Aver messo la faccia su un progetto di coalizione che comprendeva, nel 2013, anche Rialzati Molise dell’attuale presidente del consiglio regionale Vincenzo Cotugno, che faceva capo al cognato Aldo Patriciello.Proprietario delle cliniche private più importanti della regione. Su Paolo di Laura Frattura è gravato tutto il peso delle decisioni necessarie per tenere unita quella coalizione. A lui è toccato fare sintesi per 5 anni tra la sinistra di Leva e Ruta (che nel 2013 lo ricordiamo ha benedetto l’alleanza con Patriciello senza richiedere le primarie di coalizione) e le richiesta di Aldo Patriciello e compagni che con Mario Pietracupa e Vincenzo Cotugno  ora sono già transitati nella coalizione di centrodestra sotto il nome di Orgoglio Molise. 

E tra la sinistra finta dura e pura, che si libera dalla proprie responsabilità e si mette di traverso a qualsiasi progetto politico di Paolo Di Laura Frattura, e i traditori patricielliani chi ci ha speso il nome è stato proprio il presidente in carica e i suoi fedelissimi. Frattura ci potrà riprovare? A questo punto in mancanza di altri leader pronti ad ereditare questo peso politico diremmo proprio di sì. Ma l’ultima parola, dopo aver incontrato i sindaci nel pomeriggio di oggi, spetta proprio a lui.

QUI CENTRODESTRA

Intanto nel centrodestra è il caos assoluto. Come ci aspettavamo il giudice Enzo Di Giacomoha rinunciato alla candidatura. Ufficialmente si dice che lo ha fatto per le troppe pressioni esterne da parte della coalizione. Le più pesanti proprio dal lato patricielliano della coalizione.

Ma c’è chi scommette che Di Giacomo abbia rinunciato per motivazioni prettamente tecniche. Perché non sarebbero passati i sei mesi necessari dall’aspettativa in cui si sarebbe dovuto mettere prima di ricoprire un incarico politico in parte  del territorio di competenza della candidatura. Un fatto che si sapeva insomma e che il centrodestra ha tentato di coprire mandando avanti un nome che era per niente spendibile. Un modo per non far capire che il vero leader della coalizione in realtà non c’è. Torna in auge la voce che la candidata potrebbe essere Tecla Boccardo della Uil ma non sono da escludere altri nomi.....continua su http://molione.altervista.org/elezioni-regionali-pd-lavoro-trovare-un-nome-nel-centrodestra-enzo-giacomo-rifiuta/

 

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