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TAGLI ALL'OSPEDALE, IL GRUPPO 'RINNOVARE' AI SINDACI: "DIMETTETEVI"

Lorenzo Marcovecchio e Danilo Di Nucci: "Mantenete la promessa di marzo"

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AGNONE - "Non si dovrebbe giocare con la fiducia della popolazione, men che mai in situazioni così delicate per il nostro futuro. La popolazione è stanca di essere presa in giro e di essere illusa con i soliti proclami elettorali: probabilmente in tempi di vacche grasse la gente aveva la pancia piena e la memoria corta, ma oggi, in cui lo stomaco è vuoto, nessuno dimentica" E' quanto affermano i due consiglieri comunali di 'Rinnovare', Lorenzo Marcovecchio e Danilo Di Nucci. I due esponenti della minoranza a palazzo San Francesco intervengono sulle mancate promesse fatte dai sindaci della Comunità Montana 'Alto Molise' in merito ai drastici tagli che subirà l'ospedale 'Caracciolo'. "E' ovvio che dobbiamo aspettare l'ufficialità del piano di razionalizzazione sanitaria, ma gli impegni presi in pubblico andrebbero mantenuti. La stragrande maggioranza dei sindaci non parla pi— del loro documento (datato 21 marzo 2010, ndr), sperando forse che la gente dimentichi, ma il messaggio era chiarissimo e non richiede alcuna interpretazione: 'se l'ospedale Caracciolo sarà smantellato ci dimetteremo in massa'". In seguito entrambi spronano i primi cittadini a mantenere fede a quanto detto davanti oltre mille persone. Ne vale la dignità personale, la coerenza politca, ma soprattutto il futuro di un'intera area. "Il futuro dell'Alto Molise - sottolineano Marcovecchio e Di Nucci rischia di essere seriamente compromesso da questa insensata razionalizzazione che ammazza un ospedale di frontiera, da sempre fiore all'occhiello della sanità regionale, ragion per cui bisogna avere il coraggio di tramutare in azioni concrete le parole di propaganda che, poche settimane fa, si sono spifferate ai quattro venti. Se davvero l'ospedale Š destinato ad essere smantellato reparto dopo reparto, posto letto dopo posto letto e i primi cittadini non terranno fede al gravoso impegno preso dinanzi alla stampa, alle televsioni e a mille persone, questa sorta di ignavia segnerà non soltanto la morte politica dei sindaci firmatari, ma di tutto il nostro territorio. Infatti - concludono -, tanto per citarne due, come potremo mai pretendere l'applicazione della legge della montagna o i soldi dei Pit se adesso, nelle ore cruciali di questa battaglia per la sopravvivenza, la politica locale rimarrà inerte?"
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