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“Al posto di Percopo mi sarei già dimesso”

Parla Italo Marinelli, segretario regionale dell’Anaao: senza guardie illegale tenere aperta la struttura

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AGNONE. Con Italo Marinelli, segretario regionale dell’Anaoo, abbiamo voluto sviscerare l’aspetto prettamente tecnico del nuovo caso. Ecco cosa replica alle domande de Il Nuovo Molise. Italo Marinelli, pediatra e segretario regionale dell’Anaao Assomed in Molise, ci spiega cosa è una guardia? La presenza fisica di un medico nelle ore notturne e festive per garantire emergenze ed urgenze, di norma per i pazienti ricoverati. Nell’Ospedale di Agnone, per l’assenza di Pronto soccorso, il medico di guardia presta assistenza anche ai pazienti esterni. Chi assolve al compito di espletarla. I medici delle Unità Operative di assistenza e cura (e non dei servizi). Anche in questo caso la situazione dell’Ospedale di Agnone è particolare, in quanto le guardie vengono svolte su base volontaria. In termini economici a quanto ammonta la retribuzione di una guardia. Secondo il contratto di lavoro la retribuzione delle guardie, che dovrebbero essere svolte in orario di servizio, è di 50 euro. Un decimo delle guardie può essere svolto in attività libero professionale (fuori orario di servizio) per la retribuzione lorda di 480 euro. Ancora una volta la situazione di Agnone è particolare: per la scarsità del personale le guardie vengono, o venivano svolte tutte in ALPI (libera professione). In effetti delle due l’una: o un medico fa la propria attività di giorno e la guardia in libera professione o, se fa la guardia in orario di servizio poi non garantisce l’attività ordinaria (assistenza ai degenti, sala operatoria, ambulatori ecc.) E’ vero che in Agnone si prendono meno soldi per via di un accordo fatto in passato dal manager Giovanni Di Pilla con i vertici regionali dell’allora Asl? Non mi risulta. All’epoca lavoravo a Campobasso e non svolgevo attività sindacale. Con Sciulli pervenimmo ad un buon accordo che razionalizzava i turni (precedentemente duravano 24 ore al di fuori di qualsiasi legittimità) anche se non riuscimmo a far passare il concetto della turnazione h 12 in tutti i reparti, che è una garanzia sia per i pazienti che per gli operatori e che, anche questa è una criticità storica dell’Ospedale di Agnone, non è mai stato applicato. Poi c’è stato un periodo di incertezza e pagamenti a singhiozzo. Ora credo che la misura sia colma. E’ possibile tenere aperto un ospedale senza garantire guardie? Se si come. E’ impossibile e illegale. Chi si occuperebbe dei ricoverati nelle ore notturne? E gli esterni che arrivano in ospedale? Il 118 potrebbe solo stabilizzarli e trasferirli in altre strutture. No guardie no ricoveri. I suoi colleghi del “Caracciolo” lamentano guardie non pagate da oltre sei mesi, mentre in altre strutture regionali fila tutto liscio. Come è possibile a suo avviso. I miei colleghi hanno dimostrato sin troppa pazienza, rasentando a mio avviso anche la complicità nei confronti di chi mortifica la loro professionalità. Tra l’altro è offensivo che continuino a essere in atto convenzioni regolarmente e lautamente retribuite di dubbia utilità mentre il loro lavoro notturno, usurante e rischioso, sembra un atto dovuto. Io non ci starei, né ci sono stato, a suo tempo. E’ anche una questione di dignità personale. Pensa ci sia sotto un disegno ordito affinché il “Caracciolo” chiuda i battenti definitivamente? Non c’è un complotto ma il destino del Caracciolo, se non si cambia metodo e non c’è un salto culturale e organizzativo su tutto il territorio regionale, è la morte lenta. Se i cittadini e gli operatori non lo capiscono sarà ineluttabile. Bisogna ripensare i modelli organizzativi, potenziare l’emergenza ed il territorio, costruire una rete reale tra stabilimenti ospedalieri. Il passato, glorioso quanto si vuole, non può tornare, è una illusione pericolosa. Cittadini, amministratori e purtroppo anche molti medici non vogliono rendersi conto che la sanità è cambiata profondamente in pochi anni e che quello che 5-10 anni fa andava bene oggi è superato. Anche l’idea dell’isola felice è profondamente sbagliata. L’assistenza va rivista, lo ripeto, su tutto il territorio regionale, altrimenti si va a fondo tutti insieme, cosa che sta regolarmente accadendo. Si tratta solo di un problema economico e organizzativo? O c’è dell’altro? Nello specifico rilevo che mentre i medici di guardia camminano sui tratturi, per altri ci sono le autostrade…. Se domani il direttore generale Percopo la chiamasse per parlare del “caso Agnone”, lei cosa gli proporrebbe? L’ANAAO fa proposte da anni e non è mai stata ascoltata, anzi. Probabilmente non ci andrei proprio. Sto invecchiando e non ho più tempo da perdere né mi piace essere preso in giro. Va detto che i direttori generali camminano su un sentiero molto stretto, tra condizionamenti politici e costrizioni del piano di rientro. Io al posto suo mi sarei dimesso da tempo. Marinelli, che futuro prospetta per la sanità molisana? Ci dica la verità. Se continuano così sarà il default, come in Grecia.
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