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Altre pale eoliche in arrivo in Alto Vastese: l'ok del Via ai progetti di Celenza e Torrebruna

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ALTO VASTESE - Il comitato di Valutazione impatto ambientale ha detto sì. Disco verde alla centrale eolica di Celenza sul Trigno e Torrebruna. «Siamo soddisfatti, - si sfoga il sindaco di Celenza, Andrea Venosini - e ringrazio tutte le forze politiche e civiche che si sono opposte alla wind farm, perché grazie a loro l’amministrazione ha compreso la reale valenza di questo progetto». Altre torri eoliche in arrivo sui monti dell’Alto Vastese già pesantemente devastati e deturpati da centinaia di pale. Il comitato regionale Via ha esaminato, nella seduta di ieri, diversi progetti di eolico. Bocciato in pieno quello di Civitaluparella, appena al di là del Sangro; ridimensionato, da otto a cinque torri, quello di Montazzoli, come anche quello condiviso tra Celenza e Torrebruna: delle sette torri iniziali, la Regione ne ha autorizzate quattro. Sulla decisione hanno influito le possibili interferenze con l’impianto di San Giovanni Lipioni e le valutazioni su “corridoio verde”, una fascia sulla quale è censita la presenza del nibbio reale, una specie particolarmente protetta. Nonostante il taglio di tre torri eoliche il sindaco Venosini si dice comunque soddisfatto: «Un plauso al comitato Via, che ha adottato una decisione equa che, credo, potrà essere condivisa da tutti, anche da chi è ideologicamente contro l’eolico. L’impianto denominato “Il Tramonto” dunque non è affatto tramontato, ma va avanti. Voglio sottolineare che si tratta di un progetto condiviso tra i Comuni di Celenza e Torrebruna. Un esempio di politica di condivisione, di come due amministrazioni, se unite, possono fare bene per curare gli interessi del territorio». Di tutt’altra opinione, ovviamente, gli ambientalisti della Lipu, che gridano allo scandalo perché quell’impianto sarà realizzato «in un’Iba, in un’area cioè tutelata a livello comunitario per la sua importanza per la vita di uccelli in pericolo di estinzione, in primo luogo il raro nibbio reale, oltre che di grande importanza storica, archeologica e paesaggistica». «Chiediamo alla Regione e al Comitato Via - dicono gli ambientalisti - come pensano di conciliare le pale eoliche con la salvaguardia del nibbio reale, che, come tante altre specie di uccelli, viene facilmente ucciso per collisione con le pale rotanti? In Molise, ad esempio, tra l’aprile 2009 e il giugno 2011 tre esemplari sono stati uccisi dalle pale nella centrale eolica della Montagnola Molisana». Obiezioni che a Venosini e Petta, entrambi con trascorsi nei Verdi, interessano poco, evidentemente.
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