Spazio Elettorale
L’election day del 22 aprile, relativo alle politiche regionali in Molise, si sta avvicinando sempre di più e la campagna elettorale dei candidati Governatori e dei candidati consiglieri è ormai entrata nel vivo.
In vista, delle elezioni per il Consiglio Regionale, MoliOne ha deciso di intervistare alcuni candidati. Oggi pubblichiamo l’intervista a Giulio Norante Valentini, candidato al Consiglio Regionale per “Orgoglio Molise, Toma presidente”.
Chi è Gulio Norante Valentini e per quali motivi si candida?
“Sono di Campomarino, laureato in economia e finanza a Tor Vergata Roma, ho svolto la mia specializzazione in finanza bancaria interamente in lingua inglese. Ho viaggiato molto ed avuto diverse esperienze estere. Ho studiato un anno alla Bilgi University di Istanbul, sono stato il direttore del back office di Ira Italian Russian Association, una associazione che si pone da ponte tra imprenditori italiani e russi. In questo periodo ho partecipato attivamente all’espansione della società Gabetti in Russia. Ho avuto un’ esperienza nel sociale, lavorando attivamente sul campo per cercare di risolvere i problemi d’integrazione che sorgevano tra le varie etnie che arrivavano sulle coste italiane negli ultimi anni e la cultura del nostro territorio. Un’esperienza che mi ha arricchito molto da un punto di vista umano. Ora sono stato nominato segretario nel consorzio TUMP, un consorzio appena nato che prevede la costruzione di numerose fattorie del benessere nel territorio molisano, che si pone di dare al Molise l’identità a livello nazione di poter diventare una terra di benessere. Ed in più lavoro come analista del credito nella società Prestito 24″.
Il suo modello di politico nazionale e locale?
“Sono sempre stato convinto che la libera impresa privata sia pilastro importante di un libero sistema e mezzo insostituibile di progresso sociale.Dunque, un modello politico che fa emergere una stretta correlazione tra il processo di innovazione e l’iniziativa delle forze imprenditoriali per creare posti di lavoro.Penso ad un modello che guarda al miglioramento della gestione delle risorse umane e ad una costruzione di un’adeguata rete di sviluppo, avendo massima attenzione sulla ridistribuzione dei fondi e ricerca di nuove forme di introito.Un esempio che abbatte in maniera progressiva il maggior numero di barriere architettoniche possibili, per permettere il sicuro ingresso delle persone aventi disabilità, nel rispetto dei vincoli economici dettati dal bilancio d’esercizio e paesaggistici dettati dalla Sovrintendenza.Un politico che con atti innovativi e concreti lavori per le esigenze d’una società che cambia e che necessita di stare al passo con i tempi”.
Quali le priorità per Campomarino secondo lei?
” Campomarino ha un disperato bisogno di recuperare una visione d’insieme e a lungo termine.Bisogna saper unire il turismo all’agricoltura cercando di chiudere il ciclo della produzione alimentare al suo interno lavorando e rivendendo direttamente i propri prodotti senza dover essere schiavi del industrie di trasformazione del nord che ogni anno abbassano i prezzi dei nostri prodotti. I nostri prodotti alimentari sono sempre stati tra i migliori d’Italia ma non siamo in grado di saperli valorizzare, per farlo serve che le imprese agricole si uniscano e creino un brand. Penso che paesaggio e patrimonio culturale risultano essere due aspetti interconnessi e inscindibili, in cui non c’è l’uno senza l’altro e che, al contrario di quanto sentenziò un Ministro dell’economia nel 2010, possono essere fonte di uno sviluppo economico, oltre che culturale e sociale. L’attività che maggiormente adopera il combustibile “paesaggio e patrimonio” è senz’altro il turismo, considerato ‘croce e delizia’ dei nostri giorni”.
E’ nato negli anni ’80. Una classe che deve fare i conti con il problema lavoro: ha delle proposte in merito? Quale il confronto con l’estero e le buone pratiche che avrà avuto modo di conoscere durante i suoi periodi oltre confine?
“Il problema lavoro riguarda moltissimi miei coetanei,ad esempio, della mia classe delle scuole superiori nel territorio, siamo rimasti in 7 su 24, tutti gli altri sono andati via in cerca in lavoro. Per creare lavoro bisogna dare spazio alle imprese, questo è un concetto di base in un economia capitalista. Incrementare i livelli di occupazione, in particolare di giovani e fasce vulnerabili; avviare progetti di qualificazione degli operatori dei servizi per il lavoro e dei tutor per l’alternanza scuola- lavoro. Sono questi i principali obiettivi che andrebbero perseguiti. Le imprese devono impegnarsi e essere spronate dalla politica alla ricerca d’innovarsi.Valorizzare il tessuto produttivo del nostro territorio, che ha delle potenzialità altissime.“
Partiamo sempre dai suoi dati anagrafici. E’ giovane e avrà un pensiero sulle questioni legate alla movida (convivenza locali/residenti): cosa crede sia stato fatto di buono e quali invece le direzioni sbagliate?
“Quello della sicurezza e del decoro è un problema che riguarda in maniera parziale Campomarino.Incentivare la vita di una città è una questione economica.Una città deserta deve essere l’incubo di ogni cittadino. A partire da una questione chiamata sicurezza. Una città deserta, (come Campomarino ad oggi)salvo non si sia in rigore di coprifuoco, con gli angoli delle strade zeppi di militari pronti a farvi la pelle perché alla libertà di metter piede fuori casa quando vi pare avete rinunciato, è il modo migliore di essere soli, insicuri, in pericolo. E questo, per assurdo, è quasi il meno. La movida è prima di tutto ragione monetaria. Posti di lavoro, soldi che girano, vitalità ed eventi. Perché l’errore degli amministratori è inquadrare quel chiacchiericcio che infastidisce centinaia di abitanti come mero spasso per giovanotti dalla passione per l’alcol. Ma è pure eventi culturali, attrattiva per uomini d’affari, genuino e continuo commercio. Un’abitazione è l’investimento di una vita, un’attività commerciale no?”
I suoi coetanei andranno a votare? Come li convincerebbe a farlo?
“Ai pochi disillusi dico che chi non vota poi non si può lamentare, ma i miei coetanei votano quasi tutti: i giovani molisani sono sensibili ai temi politici. Quando ho parlato agli amici della mia candidatura ho trovato un grande entusiasmo, tanto che posso contare su un gruppo che mi aiutano nei volantinaggi e nell’ organizzazione di eventi“