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Prima unione civile a Campobasso: in Molise record negativo per la legge Cirinnà

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In questi giorni sui giornali molisani impazza la notizia: prima unione civile a Campobasso. I toni sono enfatici. Anche noi di MoliOne facciamo gli auguri ai due gay che si uniranno davanti al sindaco Antonio Battista. Ma non possiamo non fare questa amara riflessione: tre unioni in due anni (la legge Cirinnà è del 2016 e proprio in questi giorni spegne la seconda candelina dall’approvazione ndr) in Molise è un vero e proprio record negativo. La prima fu registrata a Campomarino mentre la seconda in provincia di Isernia. Dopo il record negativo molisano seguono le  6 in Basilicata e 24 in Calabria. A Crotone il record negativo: è l’unica provincia che non ha fatto registrare nemmeno una unione civile, tanto nel 2016 che nel 2017.

Niente a che vedere con le oltre 262 della Campania e le 131 in Sicilia. Ormai nelle altre regioni d’Italia una unione civile non fa nemmeno più notizia.. A meno che non accada come a Sorrento dove a una coppia è stato negato un locale per la cerimonia perché troppo vicino a un luogo religioso. Una unione civile fa notizia quando un sindaco omofobo rifiuta di celebrarla.

Ma non è il caso di Campobasso. Il sindaco Antonio Battista insieme a tutta la Giunta Comunale si è sempre mostrato dalla parte della popolazione Lgbt. I registri per le unioni erano pronti da tempo. Come a Campomarino dove venne celebrata la prima unione civile molisana tra due uomini.

Nessun sindaco in Molise si è dichiarato maldisposto contro le unioni civili. Contro era solo il parroco di Carovilli, quello che suonò le campane a morto dopo l’approvazione della legge nella sua comunità. Perché allora i molisani non si uniscono? Perché vivono l’essere omosessuale ancora nell’ombra. Nonostante da due anni sia attiva sul territorio una sede di Arcigay a Isernia. E nonostante Campobasso ospiterà il primo molisepride il 28 luglio. Sono le stesse persone omosessuali, che avendo pochi locali lgbtfriendly a disposizione, preferiscono viversi fuori regione e magari frequentare associazioni campane, pugliesi o abruzzesi. Ed è lì che probabilmente incontrano  la loro anima gemella. 

In realtà di molisani che si uniscono ce ne sono. Ma lo fanno lontano dal Molise come è avvenuto di recente sia in Emilia Romagna che in Toscana. Essere gay sì ma fuori dalla propria regione di origine. E gli incontri avvengono per lo più sulle app dedicate al mondo lgbt o nel mondo virtuale di fb, dove è più facile parlarsi e dichiararsi.... CONTINUA SU http://molione.altervista.org/prima-unione-civile-a-campobasso-in-molise-record-negativo-per-la-legge-cirinna/

 

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