La CGIL del Molise, in riferimento ai fatti accaduti nella giornata di mercoledì presso l’Università regionale durante l’incontro seminariale della filiera didattica di Scienze Politiche dal titolo “Missioni di pace in contesti internazionali”, ed oggetto anche di articoli apparsi sulla stampa nazionale, ritiene grave i comportamenti perpetrati dall’ospite intervenuto, il comandante Alfa cofondatore del Gruppo Intervento Speciale dei Carabinieri. L’ufficiale avrebbe reagito in maniera scomposta ad un contraddittorio proposto dallo stimato giornalista locale Giuseppe Pittà che gli contestava la personalissima interpretazione data, sui noti avvenimenti di Genova nel corso del G8 del 2001. Sembrerebbe addirittura che il comandante Alfa, arrogandosi poteri non conferibili all’interno del luogo del sapere laico per antonomasia – l’università appunto -, abbia inveito contro il giornalista intimandogli autoritariamente di allontanarsi e di vergognarsi per le semplici precisazioni richieste.
Fermo restando la libertà di ciascuno di esprimere opinioni, sembrerebbe che ci sia stata una interpretazione sulle sentenze definitive come quella dei fatti sul G8, che nonostante la chiarezza e l’individuazione delle responsabilità accertate, per taluni pongono ancora interrogativi e interpretazioni su cosa sia avvenuto e di chi siano le colpe in quella buia pagina di storia italiana. Il tutto reso ancora più grave perché esplicitato in un luogo di cultura quale è l’università e da parte di servitori dello Stato. Non osiamo immaginare cosa sarebbe successo se invece del notoriamente pacato giornalista Giuseppe Pittà, fosse intervenuto al seminario un provocatore di professione.
La CGIL del Molise ricorda la gravità dei fatti di Genova oggetto anche di censura e di condanna da parte di diverse sentenze della Corte Europea, stigmatizza da sempre la proposizione di modelli autoritari e repressivi che, in nessun caso, dovrebbero essere portati come esempio soprattutto nei luoghi dell’apprendimento e del sapere pubblico.
La CGIL confermando solidarietà e stima all’uomo e al professionista Giuseppe Pittà, nelle prossime ore chiederà approfondimenti anche ai vertici dell’Ateneo che, ne siamo sicuri, avranno tutto l’interesse a chiarire i tetri risvolti di questa incresciosa ed episodica vicenda che non deve compromettere il ruolo fondamentale che l’Università del Molise ha rappresentato e rappresenta per il nostro territorio anche come soggetto di promozione e scambio tra diverse idee e culture.